Nella mia pratica terapeutica lavoro primariamente per permettere al cliente di completare le sue esperienze con ciò che non sa fare. Nell’ambito trattato è importante tornare ad abitare il proprio corpo senza fuggire dal mostrarlo per ciò che è, ascoltandone le sensazioni e i messaggi.
Perché ciò sia possibile l’obiettivo terapeutico fondamentale per il cliente è imparare a fidarsi dell’ambiente, differenziando metaforicamente tra cibo avvelenato e cibo che nutre; andare verso l’autonomia, dopo avere attraversato la profonda ansia legata alla paura della simbiosi e alla paura di esprimere il proprio “si” senza rischiare di essere fagocitati dall’ambiente.
In tutto questo cambiamento, ovviamente, è da considerare anche la trasformazione della relazione coi genitori che hanno un ruolo fondamentale sia nell’insorgenza che nella guarigione dei disturbi alimentari.
Spesso, nella mia esperienza terapeutica, mi è capitato di vedere cambiare le persone, il loro rapporto con il proprio corpo, con il cibo e con le figure genitoriali proprio grazie ai problemi insorti in quell’area.
L’auspicio è che la cultura narcisistica di questo nostro contesto storico e sociale funga da stimolo per risvegliare una coscienza della differenziazione in cui la consapevolezza di ognuno sia sempre più la partenza e non l’arrivo della ricerca di un equilibrio globale che include l’individuo, le relazioni e l’ambiente.
Dott.ssa Maria Rosa Greco
Psicologo clinico e psicoterapeuta della Gestalt
e-mail: greco.mariarosa@libero.it
tel. 338/7255800
Non aver paura di curare la propria anima è benessere
|