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TENSIONI MUSCOLARI? NO PROBLEM, ARRIVA IL ROLFING
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Claudia Bruno
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Che lo stress sia uno dei mali tipici della nostra epoca non è una novità, ma a volte a far male non è soltanto lo spirito e principale risultato dei nostri tormentati stati d’animo sono proprio le conseguenze cui deve far fronte l’organismo. Ansie, tensioni, preoccupazioni, paure, spesso e volentieri contribuiscono a peggiorare il nostro stato fisico senza che nemmeno ce ne rendiamo conto.
Ecco che lo studente agitato assume sempre più spesso una postura scorretta anche da seduto, la mamma-lavoratrice irrigidisce i muscoli facciali o della schiena, e allora i dolori cominciano a farsi sentire. Ma c’è di più: le cose peggiorano quando ci troviamo in una società in cui la mamma non è solo la mamma, lo studente non è solo studente e così via. Freneticità e iperattività finiscono spesso per distogliere il pensiero dal fatto stesso che esistiamo, che respiriamo, che se quotidianamente siamo pervasi da dolori significa che qualcosa non va, che il nostro corpo ci sta “chiedendo aiuto”.
Serrare i denti la notte, irrigidire il collo e le spalle di giorno, costituiscono azioni involontarie sempre più diffuse e ad un tratto al sentirsi “a terra” moralmente, si aggiunge una pesantezza fisica, è come se la forza di gravità fosse maggiore, aumentando le nostre curvature.
Ma se le cause possono essere molteplici, come porre rimedio al malessere scaturito da esse? Spesso una costante attività sportiva non basta a restituire alle nostre abitudini una postura più salutare, a rilassare i muscoli.
Forse proprio ponendosi alcune di queste domande la statunitense Dr. Ida Rolf, laureatasi in biochimica nel 1920 presso la Columbia University, cominciò negli anni ’40-’50 a sperimentare un nuovo metodo di lavoro corporeo che prese appunto il nome di Rolfing. Questa tecnica consiste in una serie di strofinamenti e pressioni manuali da parte dello specialista (il Rolfer), sulle zone del paziente più sensibili all’apporto di energia.
Alla base del Rolfing giace la concezione che il nostro corpo non sia un sistema composto di singole parti, ma un’ “unità priva di cuciture", e che la coordinazione tra i singoli apparati che lo compongono permetta di adattare la loro forma all'ambiente in costante mutamento. Quelle che generalmente chiamiamo parti, sono in realtà reti di connessione e comunicazione, in relazione rispetto a un tutto organizzato gerarchicamente. E’ per questo che il Rolfing (o Integrazione Strutturale) agisce, come ci spiega la Rolf, principalmente sul tessuto connettivo, ossia quella rete di fasce, setti, legamenti e tendini che compongono il nostro organismo. Il tessuto connettivo, definto "l'organo della forma" dalla Dr. Rolf, attraverso le fasce riveste ogni muscolo e attraverso tendini, legamenti e capsule articolari pone in relazione le ossa con i muscoli e collega i diversi segmenti ossei fra loro.
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