Rientrati ormai dalle vacanze estive ognuno riprende i ritmi, spesso di routine, che aveva lasciato prima delle agognate ferie.
Ma quanti sono riusciti a mantenere nella vita quotidiana i benefici del rilassamento assaporato durante le vacanze? Quanti si sono dati il permesso di “staccare la spina” realmente dalle abitudini imposte dalla vita quotidiana, o dai pensieri legati al lavoro, pur avendo l’opportunità di farlo?
Secondo un’inchiesta pubblicata questa estate in un inserto di informazione, più del 50% degli italiani si recano da anni puntualmente negli stessi luoghi di vacanza.
Se vanno al mare in un lido, tendono a scegliere annualmente lo stesso ombrellone per avere la “sicurezza” di ritrovare i vecchi “vicini” di vacanza.
Mi è anche capitato spesso di sentire in spiaggia parlare animatamente dei propri problemi di lavoro, dello stress procurato dai mille impegni giornalieri che includono l’accudire di figli, mantenere un hobby, e così via.
Sembra quindi che diverse persone riescano ad assaporare maggiormente il pensiero di andare in ferie piuttosto che lo stare poi realmente fuori dalla routine che comunemente quasi tutti definiscono “stressante”.
Quanto spazio ha la novità per questo tipo di approccio alla vita?
Dove va a finire la sensazione magica di scoprire esperienze non programmate?
E’ importante accostarsi ad esperienze nuove per mantenere elastiche e flessibili le capacità mentali e anche per stimolare l’aspetto creativo della nostra intelligenza.
E’ noto che una mente rilassata facilita la produzione del pensiero creativo e intuitivo e che invece una mente stressata irrigidisce e blocca il fluire di molte funzioni vitali.
A volte si dimentica che il vero artefice dello stress provato durante la routine quotidiana è la persona stessa che fa di tutto per riempire le sue giornate di impegni, forse anche per evitare di fermarsi a pensare al senso della propria esistenza!
Ecco che le esperienze più diverse vissute al di fuori del tran tran quotidiano, se ci sono state durante il periodo di ferie, non lasciano traccia nel presente dell’individuo come acquisizioni da integrare interiormente, tranne che sotto forma di ricordo nostalgico ormai messo in cantina.
In questi casi è come se si verificasse una separazione tra la “personalità vacanziera” e la “personalità da routine quotidiana”.
Per chi tra i lettori si sta identificando con alcune delle osservazioni descritte propongo uno spunto di cambiamento: provate consapevolmente ad inserire ogni giorno anche solo un piccolo obiettivo piacevole e consono a quanto sentite e volete interiormente per integrare la vostra vita quotidiana con la persona che siete realmente.
Una pillola di novità può diventare come il miele che rende più digeribile il cibo della vita!
Non aver paura di curare la propria anima è benessere
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