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L'ORTO BOTANICO - 100 PAROLE SU - NON SOLO RECENSIONI - GUARIGIONE COME CRESCITA - ANGOLO DELLA PSICOLOGA -DOSSIER-
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Tutt’ora la One Experience ha questo obiettivo, la differenza è che non si rivolge più solo a persone con particolari traumi o psicopatologie, ma anche a coloro che intendo essere più consapevoli e crescere affrontando il proprio cambiamento.

Tornando alla persona che chiede aiuto in ambito psicoterapeutico, spesso essa ha come obiettivo primario quello di stare bene con se stessa e conseguentemente col suo mondo relazionale. E una volta creato un rapporto di fiducia nel setting terapeutico, può non essere di primaria importanza la metodologia utilizzata per sostenerla nel raggiungimento del grado di benessere che essa stessa, talvolta inconsapevolmente, si è prefissato.

Ovviamente, un elemento vitale perché si instauri concretamente un clima di fiducia è sempre la garanzia, non solo verbale, da parte dello psicoterapeuta, del rispetto a tutti i livelli della volontà della persona, compreso quello verso il ricorso a meccanismi di difesa mentali più o meno consci.

D’altra parte, vedere l’individuo in modo olistico ha senso solo se se ne prendono in considerazione i tre piani: corpo, mente, spirito.

Lavorando più su uno di tali aspetti e in altri fasi su un altro, a seconda del momento presente, del “qui e ora relazionale”, si raggiungerà come conseguenza un equilibrio ed una integrazione della parte più profonda, dell’Essenza, nelle sue manifestazioni nei tre piani. E questo, a mio avviso, è il modo più diretto per innescare un profondo processo di autoguarigione.

Tra l’altro ho avuto modo di sperimentare come le tecniche di cambiamento che partono o portano allo spirito, come quelle sopra citate, non siano in contraddizione con un approccio più mentale e/o corporeo, anzi lavorino in sinergia con esso.

Proprio un italiano, Roberto Assagioli, già negli anni ‘20 con la Psicosintesi, da lui ideata, ha introdotto la considerazione di una “dimensione superiore” nel suo approccio psicoterapeutico, senza nulla togliere all’aspetto mentale, ma anzi integrando più letture della stessa realtà.

Voglio concludere affermando che è possibile innescare processi di autoguarigione uscendo dalla prospettiva alquanto limitata e limitante di considerare la psicoterapia della Gestalt migliore, ad esempio, della Psicoanalisi, o la psicoterapia migliore dell’omeopatia, della naturopatia, della floriterapia, della meditazione, delle tecniche di guarigione sciamaniche o dei lavori con l’energia, e viceversa.

Ritengo profondamente valido un approccio olistico all’individuo ed il prendersi cura avendo come obiettivo l’apertura alla integrazione e sintesi di più metodologie.
Ciò che esiste è solo la Realtà unica e cangiante di ogni individuo e la sua intenzionalità che porta la sua essenza energetica a richiedere, a seconda del suo presente, anche inconsapevolmente, ora l’una ora l’altra modalità di aiuto.



Bibliografia:
R. Eisler “Il calice e la spada – la nascita del predominio maschile” – Ed. Pratiche
M. Gimbutas “Il linguaggio della dea” - Ed. Neri Pozza
S. Ingerman “Il recupero dell’anima – Tecniche sciamaniche per risanare il Sé fram-mentato”, Ed. Crisalide
E. B. Jenkins “Il ritorno dell’Inka” – Ed. Sonzogno
J. Matthews “Guarire con il Graal” – Ed. Amrita
G. Tarozzi “Caccia all’anima” – Ed. Amrita
G. Tarozzi "One Experience" - Ed. Isu

Dott.ssa Maria Rosa Greco
Psicologo clinico e psicoterapeuta della Gestalt
e-mail: greco.mariarosa@libero.it
tel. 338/7255800



(04/10/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Non aver paura di curare la propria anima è benessere

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