La medesima rivelazione avviene in Proust, che, ne Il Tempo ritrovato, descrive se stesso sgomento «al sentire che tutto quel tempo, così lungo, non solo era stato vissuto ininterrottamente, pensato, secreto da me, che era la mia vita, che era me stesso, ma che inoltre dovevo tenerlo ogni momento attaccato a me, che esso mi sorreggeva, appollaiato come ero sulla sua cima vertiginosa e che non potevo muovermi senza spostarlo». Riappropriarsi del proprio tempo interno – esterno sembrerebbe significare ri-conoscersi e, quindi, esistere nella propria completezza, esaudirsi, andare verso la luce, verso la verità. Così anche nella musica, la cui forma totale si rivela nel suo incessante divenire simmetrico, anche nell’apparente asimmetria, sotteso a un ordine unico, che la accarezza senza fermarla, ma le impedisce di essere solo effimera.
Questo è il medesimo paesaggio interiore che vorremmo riuscire ad esplorare con voi attraverso interviste, citazioni, brani di letteratura, poesia, filosofia e articoli di approfondimento che, in continuo aggiornamento, costituiranno un valido materiale di scambio, nonché un ottimale punto di partenza per ricerche future.
Il viaggio inizia con una citazione da Archetipi di Elémire Zolla :
“ […]si attinge il silenzio e il vuoto, il mondo esterno e l’interiore si compenetrano, gli eventi diventano coincidenze, sincronismi. Ora il tempo si ferma. Ciò che è più intimo all’uomo è la sua percezione del tempo, ma il tempo non è tutto, benché includa lo spazio: un’astronave più veloce della luce farebbe arretrare il tempo. […]. Se il tempo è la misura del movimento, quando non lo misuriamo non esiste. Se il tempo è la coscienza del flusso delle idee, via via la loro densità aumenta, l’eternità si approssima. I bambini prima si accorgono del ritmo e dell’energia dei movimenti, e soltanto in seguito del tempo come tale. Nella meditazione profonda i conflitti diventano insignificanti e cessano, e così cessa il tempo, che altro non è che la lizza dei due opposti, passato e futuro. Nell’esperienza metafisica essi si sciolgono nell’infinito presente, che è l’apice di ogni sequenza temporale, la soluzione di tutti i problemi legati al tempo, il lampo della conoscenza in cui conoscitore e conosciuto, passato e futuro, si fondono nel conoscere. Questa fusione è la spiegazione di tutto.”
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