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6)comprendere intuitivamente quanto mangiare: chi è in sovrappeso è sempre ossessionato dal calcolare le porzioni e perde il contatto con la capacità del proprio corpo di scegliere la quantità di cibo giusta per sé. Mangiando lentamente sarà anche più facile percepire lo stimolo della sazietà, che per motivi fisiologici compare venti minuti dopo l’inizio del pasto;

7)comprendere intuitivamente che cosa mangiare: chi è a dieta cerca sempre di mangiare ciò che pensa dovrebbe mangiare, ignorando ciò di cui ha veramente fame, ma poi finisce per fare una scorpacciata di cibi proibiti. Ascoltando la propria intuizione si è invece in grado di capire quale cibo soddisferà al meglio i propri bisogni fisiologici;

8)dimenticare le indicazioni delle diete: non esistono alimenti “buoni” o “cattivi”; essere ossessionati dalle regole dietetiche porta inevitabilmente a ribellarsi abbuffandosi, senza piacere e carichi di sensi di colpa per aver “sgarrato”; è bene invece imparare a mangiare tutti i cibi, dandosi il permesso di mangiare piccole quantità di ciò che si desidera, senza per questo sentirsi dei falliti;

9)liberarsi dall’attaccamento emotivo al cibo, ossia imparare ad esprimere le proprie emozioni in modo sano: chi è in sovrappeso ha quasi sempre perso il contatto con le proprie emozioni, dato che le soffoca automaticamente con il cibo. Imparare a provare emozioni e successivamente ad esprimerle in modo sano non è un processo facile, né piacevole, ma è l’unico modo per risolvere il problema dei disturbi alimentari. Quando le emozioni vengono in superficie all’inizio fanno paura, ma successivamente si scopre che, se vengono accolte, si attenuano spontaneamente: più si permette a se stessi di sentire i propri stati d’animo, meno si ha bisogno di ricorrere al cibo per soffocarli, mentre si riesce a cercare ciò di cui si ha veramente bisogno: una pausa dal lavoro, del riposo, una chiacchierata con una persona amica, una passeggiata, ecc.
Il cibo sembra offrire consolazione e sicurezza, ma non risolve i problemi, li nasconde solo temporaneamente e li restituisce con gli interessi: è quindi fondamentale divenire consapevoli dei fattori emotivi che scatenano la voglia di mangiare e trovare un’alternativa al cibo;

10)abbandonare i programmi di esercizio fisico: invece di studiare cosa si dovrebbe fare, occorre cominciare a chiedersi: “Che cosa mi piacerebbe fare?” perchè l’attività fisica deve essere prima di tutto divertimento.
Chi ha problemi di peso considera l’attività fisica come un dovere, conta i minuti per rispettare delle tabelle predefinite e alla fine molla tutto lasciandosi andare alla sedentarietà più completa. Ascoltando la propria sapienza interiore si sentirà invece con certezza quanto esercizio fisico fare e quale scegliere, sempre in un’ottica di moderazione;

11)eliminare gli altri ostacoli: imparare a circondarsi di tutto ciò che può sostenere, dalle persone positive agli impegni che si ritengono davvero importanti per sè; in questo percorso si dovrà fare qualche passo difficile e rinunciare a qualcosa, ma si otterrà la serenità e la capacità di vivere nel presente;

12)vivere una vita intuitiva: per avere una vita appagante non è necessario essere magri, bensì essere capaci di andare oltre i modelli dominanti e concentrarsi su ciò che si desidera veramente, con un atteggiamento ottimista che ci aiuterà a realizzare i nostri desideri, senza sforzo.


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