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Temibili sono infatti le conseguenze dell’invidia, che può devastare la vita di chi la prova e di chi la subisce. Il soggetto che ne è dominato infatti non sarà mai in pace né con se stesso né con il mondo, sempre intento a combattere una segreta quanto infinita lotta, che non terminerà neanche quando dovesse raggiungere le più alte vette della scala sociale. Altrettanto male può andare alla vittima di turno dell’invidioso, poichè quest’ultimo cercherà di rovinargli la vita con ogni mezzo, dalla calunnia fino al tentativo pratico di impossessarsi del bene dell’altro, sia esso un coniuge, un oggetto o un incarico di prestigio, una cosa vale l’altra.

Come difendersi quindi dagli invidiosi? Il primo passo consiste nel riconoscerli, azione che può essere semplice in alcuni casi, assai difficile in altri. Spesso il soggetto in questione si riconosce dallo sguardo, che anche nel sorriso non è mai benevolo e tradisce il pensiero che vi è celato: mentre ci guardano, quegli occhi stanno facendo dei conti per capire quanto felici possiamo davvero essere e agire di conseguenza; l’invidioso fa molte domande, anche indiscrete, perchè vuole farsi un quadro preciso della situazione. Spesso non si trattiene e colpisce direttamente, denigrando più o meno velatamente ciò che ci riguarda, minimizzando i nostri risultati, cercando di dimostrarci che in realtà non sono – e non siamo – poi granché; le sue grandi manovre però sono per lo più laterali e occulte e consistono nel seminare zizzania intorno a noi, screditarci con chi ci circonda e in particolare con i superiori e le persone a noi care, per isolarci e indebolirci.

Il tipo più pericoloso di invidioso è però quello che si maschera da amico, che cerca di conquistare la nostra fiducia con gentilezze e favori, che lusinga e blandisce per arrivare a scoprire i nostri punti deboli e lì colpire a fondo. Come scoprire questo tipo falso e ipocrita dietro la sua facciata di disponibilità e cortesia, dietro le sue profferte di amicizia? E soprattutto, come scoprirlo prima che sia troppo tardi? A salvarci sarà proprio l’attenzione ai dettagli: fare caso al suo continuo esaltarsi o al contrario all’eccessivo svilimento di sè e all’esaltazione dell’altro, alla sua disponibilità esagerata, alla pressione eccessiva nel tentare di penetrare nella nostra intimità, senza rispettare i tempi e i riserbi propri della vera amicizia; alle inspiegabili stafilettate verbali che talvolta gli sfuggono, piccoli commenti velenosi apparentemente immotivati e in realtà spie di quello che si muove nel suo animo. Infine dovremo dare fiducia alle sensazioni inspiegabili, di pelle, che le persone ci ispirano, assecondando i segnali di allerta, apparentemente irrazionali, che spesso questi soggetti ispirano e per le quali ci rimproveriamo, certi di giudicarli ingiustamente, data la gentilezza che dimostrano.

Come guarire dall’invidia? Per il vero invidioso probabilmente l’atto più difficile sarà quello di riconoscersi tale, di scoprire quali abissi di insicurezza siano all’origine del suo atteggiamento mentale e delle sue azioni. Un lavoro introspettivo per il quale di certo una psicoterapia adeguata potrà dare buoni frutti, portando a comprendere che il problema non è negli altri, bensì in se stessi.


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