Perchè in effetti quanta parte delle nostre idee risulta di qualche utilità non dico per il pianeta o per gli altri uomini, ma almeno per noi stessi? Forse i migliori fra noi potranno arrivare ad un 10%, ma temo che la massa si attesterebbe intorno a un ricco 1-2%.
E ancora un quesito: sarebbe opportuno distruggere solo i pensieri inutili o anche quelli cattivi? Qui si aprirebbe infatti un altro vastissimo campo di attenzione in quanto, non essendo la benevolenza verso il prossimo uno dei pregi più diffusi, siamo quasi tutti grandi produttori di giudizi poco urbani, scagliati ad ampio raggio e a getto più o meno continuo verso gli obiettivi più svariati: dalla classica suocera al coniuge, dal capo al vicino di casa, dai colleghi agli automobilisti in coda accanto a noi, fino ad arrivare alla nostra stessa prole, se è vero, come ha detto la pediatra di mio figlio, una santa donna venerata dalle madri dei quattro quartieri della zona: “Tutte le madri normali hanno desiderato, almeno una volta nella vita, di scagliare il proprio figlio dalla finestra” (ma ovviamente non l’hanno fatto, altrimenti non sarebbero poi tanto normali).
Ci sono addirittura giorni, magari proprio in periodi di grande “buonismo”, in cui ci viene addosso una gran voglia di dar sfogo a tutta la cattiveria repressa, non per far male a qualcuno, quanto piuttosto per tirar fuori “la parte oscura” che è in noi: eccoci dunque armati di telefono a lanciarci, con il nobile sostegno di qualche amico, in un torrente di battute più o meno feroci su qualunque soggetto ci capiti a tiro, accompagnando il tutto con l’inseparabile corredo di risate. In quei giorni il famoso cestino cerebrale, se esistesse, andrebbe svuotato almeno ogni mezz’ora.
Se poi il cassonetto word-mentale fosse predisposto per contenere anche i pensieri proibiti, nel giro di qualche ora andrebbe sicuramente in tilt. Colpiti da tale inevitabile ingorgo non sarebbero solo gli uomini, principali produttori di banali fantasie vietate a sfondo femminile, quanto di certo tutto il genere umano, i cui sogni proibiti spaziano dall’assurdo al demenziale all’incredibile, tanto che se fosse possibile scoprirli non esisterebbe reality show più comico.
Ecco dunque svelata la ragione per la quale saggiamente non siamo stati corredati da un sistema di smaltimento delle elucubrazioni inutili: probabilmente per evitare di lasciare quelle due-tre idee significative vagare nello spazio vuoto e rimbombante della nostra scatola cranica, lanciando vani richiami tipo particella di sodio nell’acqua Lete. Ancora una volta la natura aveva visto giusto!
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