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E qui ci si può dimenticare per un po’ di se stessi, accantonare i problemi quotidiani con più dolcezza che altrove. Ci sono campeggi isolati lungo torrenti, nell’entroterra vicino a Corte, o su spiagge poco battute, come quella al termine del deserto, che permettono di riavvicinarsi a uno stato di natura che pochi luoghi di vacanza concedono. Ci sono villaggi di pescatori e località marittime raggiunte dal turismo, ma ancora ben vivibili, come Port Centuri e Barcaggio a Cap Corse o Pianottoli–Caldarello a sud; borghi antichi di mezza montagna, come Sant’Antonino, la cui bellezza prende lo stomaco. E si trovano agriturismi recuperati da casolari del settecento, e boulangerie e patisserie, e ristorantini sul mare che stanno veramente sul mare.

In questi tratti la Corsica, che culturalmente è molto più italiana – o indipendente – che francese, sembra avere assorbito lo stile d’oltralpe. Qui è ancora possibile chiedere al cameriere una cosa semplice come la “caraffe d’eau”, cioè una brocca d’acqua di rubinetto, ottima e fresca, a zero euro. Certo, perché pagare l’acqua? E basta l’esempio a mostrare come Corsica (e Francia) siano spesso più avanzate di noi, quanto a (apertura mentale e) ospitalità. E poi c’è un senso estetico tipicamente transalpino, quasi lezioso ma sempre piacevole, che riempie di candele e profumi e scorci panoramici molti ristoranti e alberghi.

Ovviamente a chi voglia godersi questa Corsica è richiesta una qualche iniziativa, un minimo interesse per la ricerca, perché il fiume estivo di turisti si riversa anche qui e l’ospitalità dei corsi non si manifesta sempre a un prezzo amichevole. Ma certe parti dell’isola, soprattutto in giugno o settembre, o magari d’inverno, restano fra le più godibili e incontaminate del Mediterraneo. Con i falchi che sorvolano la statale, volpi e mucche selvatiche che si aggirano ovunque e coste e colline libere da costruzioni. Un grande scoglio dove si è mantenuto il senso delle cose.


(10/09/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Viaggiare con i 5 sensi è benessere

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