Il tutto senza rinunciare al comfort e anche all'estetica. E soprattutto senza che ne risenta il portafoglio: se l'investimento iniziale è più alto della media, i costi vengono presto recuperati grazie al grande risparmio energetico che deriva dal tagliare drasticamente il dissipamento termico, che in Italia arriva, in casi estremi, al 50% (ovvero: possiamo arrivare a sprecare, per una cattiva progettazione, la metà dell'energia che utilizziamo e paghiamo).
Abbiamo detto che è forse una tradizione ecologista più sviluppata della media a fare della Provincia di Bolzano una specie di isola felice, dove al livello della popolazione comune certi temi sono molto sentiti come anche il concorso Migliore Casa Clima dell'anno .
Bisogna dire anche che questo atteggiamento è rispecchiato in pieno dalle istituzioni: quando si parla di edilizia ecologica non è solo il privato a doversi adeguare, ma è in primo luogo il pubblico a dare l'esempio. Il Municipio di Brunico, il Distretto Sanitario di San Martino in Badia e tanti altri edifici pubblici di nuova costruzione sono la dimostrazione che anche per edifici complessi e di grosse dimensioni si può, e si deve, raggiungere l'obiettivo del risparmio energetico.
E il progetto inizia a fare scuola: sono allo studio provvedimenti analoghi nella provincia di Trento e di Reggio Emilia, mentre il comune di Roma ha stabilito che dal 2008 ogni edificio di nuova costruzione dovrà alimentarsi almeno al 30% con fonti rinnovabili, e la produzione di acqua calda almeno al 50%.
A livello nazionale esiste uno schema di decreto legislativo in materia che risale allo scorso ottobre, ma è ancora da approvare in via definitiva. Incrociamo le dita!
Conoscere la terra che abiti è benessere
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