Confermati in Italia e nel mondo gli ottimi risultati della LAPR che con il laser a erbio elimina fino a quattro diottrie di presbiopia.
A Roma, lo scorso 7 giugno presso l'Hotel de Russie in via del Babuino, si è svolta la conferenza stampa con cui sono stati presentati i risultati della tecnica con il laser ad erbio, messa a punto dal dottor Stefano Pintucci, per l'eliminazione totale della presbiopia e le decisioni in tale settore della Food and Drug Administration americana.
Sono intervenuti anche gli otto medici italiani che attualmente utilizzano il laser ad erbio per la correzione della presbiopia.
La presbiopia è il problema visivo più comune: si stima che nel mondo colpisca due miliardi di persone, di cui oltre cento milioni negli Stati Uniti. Nel nostro paese il 41% dei cittadini over 40 è presbite, per un totale di oltre 28 milioni di persone. Tale difetto colpisce democraticamente tutti nel corso degli anni a prescindere dal gruppo etnico e dal sesso.
Questo disturbo visivo si presenta alle soglie dei 45-50 anni, ma spesso emerge in età più avanzata, soprattutto se in associazione con la miopia che, se di grado leggero, la neutralizza.
La LAPR, perfezionata e standardizzata oltre sei anni fa dall'oculista romano Stefano Pintucci è precisa, sicura e garantisce risultati stabili nel tempo senza complicanze.
La tecnica è sicura perché non interessa la cornea e il cristallino ma, con il nuovo laser ad erbio, permette di ampliare il guscio sclerale, strato esterno dell' occhio, in modo da ricreare lo spazio necessario per mettere a fuoco le immagini a tutte le distanze mediante l'accomodazione.
In altre parole l'aumento della presbiopia con il passare dell’età è dovuto alla crescita di circa 0,02 mm l'anno del cristallino: crescita che avviene durante tutto il corso della vita e che quindi, affollando l'interno dell'occhio, riduce progressivamente lo spazio necessario ad accomodare.
Con la LAPR si ricrea invece lo spazio necessario ad accomodare e un recupero immediato della vista fino a quattro diottrie.
La tecnica sclerale si avvale del laser ad Erbio. “Si tratta di uno strumento – precisa il dottor Pintucci – che non avendo effetto termico permette di eseguire ablazioni stabili e riproducibili vaporizzando progressivamente il tessuto sclerale senza traumi, lesioni o infiammazioni”.
La tecnica sclerale non è indicata in presenza di una sclera sottile, di rigidità sclerale o del muscolo ciliare o in caso di patologie infiammatorie. Inoltre, se sono presenti miopia, astigmatismo o ipermetropia, è necessario prima risolverli con un intervento di chirurgia refrattiva.
L'intervento è indolore, dura circa 15 minuti, ambulatoriale. Si operano entrambi gli occhi contemporaneamente dopo averli anestetizzati con un collirio. Subito dopo l’intervento il paziente torna a casa sbendato; il recupero visivo è praticamente immediato. Il giorno successivo si effettua il primo controllo. Il paziente deve seguire una breve terapia con collirio antibiotico e lacrime artificiali.
Da citare il dottor Zaffaina, che ha eseguito in tutto 142 operazioni con il laser ad erbio per la correzione della presbiopia.
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