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SCELTA E AUTODETERMINAZIONE
La realtà personale, costituita dai vissuti quotidiani, è essenzialmente autodeterminata da ogni singolo essere umano. Anche quando pensiamo che il contesto, l’ambiente ci abbiano determinato, in realtà siamo sempre noi a consentire all’esterno di determinarci, condizionarci.

Dott. Maria Rosa Greco. Psicologo clinico e psicoterapeuta della Gestalt

La nascita di un essere umano è determinata, in termini fisici, da un incontro sessuale da parte dei genitori che trasferiscono, geneticamente e con i loro comportamenti, tutta una serie di condizionamenti che coniano parte del carattere e dei comportamenti personali (non entro qui in temi che prevedono la scelta di uno spirito di fare un certo tipo di percorso terreno perché significherebbe ampliare di molto il discorso…).

Fortunatamente, però, ogni persona ha la capacità di riconoscere ed esprimere le proprie potenzialità personali che possono scoprirsi anche molto diverse da quelle che il contesto familiare, sociale e culturale prevederebbero (e per fortuna!).
Prova ne è il fatto che quando si vuole si può uscir fuori dalle situazioni anche oggettivamente più disastrose senza venirne schiacciati (l’esterno “vince” se lo si lascia vincere) e con modi non prevedibili.

La scelta di intraprendere un percorso psicoterapeutico è uno dei modi in cui molti scelgono di autodeterminare una fase della propria esistenza. E’ uno dei tanti bivi che, nell’arco di una vita, si possono imboccare per poi riprendere a fluire con la vita stessa.

Spesso mi è stata posta un obiezione che riguarda la scelta di soffrire, avere dei problemi esistenziali. Come si può voler questo nella propria vita? Si può, nella misura in cui star bene significa affrontare se stessi, le proprie difficoltà e i propri nodi.

E, piuttosto che smettere di considerarsi vittima del mondo, di usare gli altri pilotando la loro attenzione, prendere in mano la propria vita partendo dalla condizione di solitudine e di desiderio di autonomia, molte persone preferiscono scegliere, perché meno faticoso in termini di coinvolgimento personale, di rimanere vittima dell’incomprensione e dell’egoismo e non sperimentare la propria capacità di scelta (…e scegliere vorrebbe dire seguire qualcosa, rinunciando contemporaneamente a qualcos’altro, ma…perché dover rinunciare? Meglio rimanere nel limbo interiore con l’illusione di non scegliere!).

Tornando alla capacità di ognuno di autodeterminarsi con le proprie scelte, farlo attraverso l’ausilio di un percorso terapeutico vuol dire scegliere una via attiva di essere coinvolti nella propria vita.

Esemplificativo è l’esempio di un mio cliente che, giunto quasi alla fine del percorso terapeutico, condivide con me il fatto che si sarebbe perso tante esperienze ed opportunità di crescita personale se avesse accondisceso a quella voce interiore che gli aveva fatto desiderare di fare un volo dal balcone di casa, in seguito alla quale aveva poi chiesto aiuto. Sembra contraddittorio, ma grazie a quel desiderio suicida la persona, ascoltando la sua parte sana e vitale, ha scelto poi di allargare le sue esperienze, le sue prospettive di vita, lavorare sulle sue rabbie camuffate da depressione e senso di sconfitta, per riprendere a vivere con maggior pienezza ed essere più presente nella propria esistenza.

E’ ovvio che la scelta di intraprendere una psicoterapia è solo uno dei molteplici esempi con cui ognuno di noi può determinare il proprio percorso quotidiano, cosa evidente anche quando scegliamo di rispondere con un no invece che con un sì a qualche sollecitazione esterna, di prendere un autobus piuttosto che la metro in un dato momento di un certo giorno, di imboccare una strada piuttosto che un’altra, di fare una domanda o di non farla, di dire ciò che si pensa piuttosto che trattenere. Rendersi consapevoli che ogni pensiero, azione, o stasi è frutto di una scelta attiva porta a vivere veramente da protagonisti nel proprio palcoscenico personale, includendo gaffe, applausi, respiri, pause, silenzi, parti, e atti di una vita che può risultare imprevedibile e ricca di colpi di scena.


(25/05/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Non aver paura di curare la propria anima è benessere

  
  
 
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