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Nei primi anni '80 i dottori hanno iniziato a visitare sempre più donne africane e si sono trovati sempre più spesso di fronte a casi di MGF.

Anche per questo motivo l'Italia è tutt'ora il paese occidentale col maggior numero di infibulazioni clandestine praticate, con una media valutata nel 2000 di circa 20-30.000 donne l'anno.

In Italia fino a pochi anni fa la MGF non era reato, ma oggi è punita con la reclusione da 3 mesi a 7 anni dagli articoli 582 e 583 del codice penale, come "lesioni personali" e "lesioni personali gravissime".

Sebbene in ritardo, la nostra nazione è arrivata dunque a comprendere l'entità del problema e si è allineata ad altre nazioni europee come Austria, Belgio, Danimarca, Spagna, Svezia e Regno Unito.
Ed è doveroso sottolineare in ritardo, perché Svezia e Regno Unito avevano già leggi specifiche rispettivamente dal 1982 e 1985.

Per quanto non avesse una legge ad hoc, l'Italia era comunque sensibile al problema e aveva già donato 1,8 milioni di euro all'UNICEF per la questione delle MGF.
La ragione della donazione è frutto del singolare Children's Forum internazionale del 2002, tenutosi a porte chiuse e senza alcun adulto, che ha visto partecipare centinaia di bambini di tutto il mondo sul tema dei loro diritti.
Pochi giorni dopo il forum, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha varato il progetto "Un mondo a misura di bambino" con il quale ha dichiarato di essere intenzionato ad abolire del tutto la pratica della MGF entro il 2010 come punto essenziale per i diritti planetari dei bambini.

L'intero pianeta si sta davvero muovendo.
Ogni passo, grande o piccolo che sia verso un mondo migliore, va accolto con gioia e rinnovata speranza, e l'Eritrea ha dimostrato in modo chiaro la volontà di partecipare alla crescita di una consapevolezza globale.

Il diritto di vivere un'esistenza dignitosa è un traguardo che dovrebbe essere interesse dell'umanità intera, perché ciascuno di noi nasce già parte di questo grande percorso.


Fonti: IRIN, La Repubblica, Peace Reporter, OMS (e WHO), UNICEF, NPSG (e NPWJ)


(17/04/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Dall'unione dell'anima e del corpo nasce il benessere

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