D - Ha parlato durante il seminario del rapporto tra corpo e mente, tra corpo fisico e corpo spirituale. In occidente si concentra l’attenzione su quello fisico, tralasciando quasi completamente la dimensione invisibile che relazione c’è tra alimentazione ed evoluzione spirituale?
R - Tutti siamo più abituati a considerare il corpo fisico, che è visibile, tangibile, quantificabile, di cui possiamo fare mille analisi (questa è la base della scienza e della medicina). Un’altra parte di noi è non-fisica e la possiamo definire mente. Si tratta del corpo energetico, composto da correnti di energia che costituiscono i chakra, i meridiani… in oriente si fanno studi molto approfonditi su questa duplice realtà che è il nostro corpo. Tutto l’universo è basato su polarità, forze opposte che interagiscono e creano energia.
Noi mangiamo per dare un rivestimento fisico al nostro corpo energetico, come se fosse un vestito, e secondo il cibo che assumiamo andiamo a stimolare una parte piuttosto che un’altra…
Il corpo spirituale, o energetico, è stimolato e condizionato anche dai nostri pensieri, dalle emozioni e dalle motivazioni. Bisogna quindi fare molta attenzione alla qualità del cibo, che sia in sintonia con l’ambiente in cui si vive (non si può certo pensare, ad esempio, di mangiare cibi grassi, abitualmente consumati nei paesi freddi, in una zona tropicale) e ad avere un atteggiamento positivo.
Le nostre cellule hanno due tipi di nutrimento: uno viene dalla terra e l’altro dal cielo.
Qualsiasi tipo di cura che non prenda in considerazione corpo e mente è incompleta.
D - Nella nostra società non si accetta il ciclo della vita, si escogitano mille rimedi per rimanere giovani a tutti i costi, si ricorre sempre più frequentemente alla chirurgia estetica che, solo esteriormente, cancella ogni traccia d’espressione umana e fa sembrare tutti ‘omologati’… perché secondo lei non si pensa a vivere meglio, in armonia con il proprio corpo e con l’ambiente? Cosa determina questo atteggiamento?
R - E’ come se fossimo attori su un palcoscenico, come se l’ambiente intorno, la natura in cui viviamo, fosse un mondo separato, che non ci riguarda.
Il problema della società moderna è avere una visione al microscopio della vita, perdendo l’insieme.
D - Qual è l’approccio migliore per proporre una certa filosofia di vita e soprattutto di alimentazione sana?
Proponendo un discorso accessibile a tutti ma non banale, parlare di cose complesse con semplicità ed una certa “leggerezza”, non in modo troppo serio, senza però perdere l’importanza del discorso.
D - Recentemente ci sono stati numerosi convegni e discussioni tra evoluzionisti e creazionisti – sostenitori dell’intelligent design… lei in quale delle due correnti di pensiero si colloca?
R - La visione di Darwin mi sembra troppo meccanica, rientra nella visione analitica tipica dell’occidente, ma dall’altra parte, pensare a un Creatore quasi umano. In entrambi i casi c’è un dualismo eccessivo; sinceramente non mi sono ancora posto il problema e dovrei pensarci la mia filosofia è più orientale, e concepisco l’energia universale come un tutt’uno, fuori e dentro di noi.
La qualità della vita fisica di una persona determina gli elementi di vitalità che vengono trasmessi allo spirito. Quindi la qualità dello spirito dipende dalla qualità della vita fisica.
Prendersi cura del proprio corpo è benessere
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