Passi il fumo come danno al sistema cardiocircolatorio, passi che aumenta il rischio di tumore in varie parti del corpo tra cui bocca, faringe, laringe, pancreas, esofago, reni, utero, vescica e seno; passi persino la complicazione rispetto alla futura natalità… Ma imbruttirsi e invecchiare per colpa di una sigaretta mai!
Con quello che spendiamo in creme, cure, massaggi, diete macrobiotiche, probiotiche, vitaminiche, monotematiche, con tutti gli sforzi di tre sere su sette passate in palestra a espellere tossine, con quello che costano maschere, peeling e pulizia del viso… ci manca solo che sia un piccolo antiestetico pacchetto di sigarette a mandare la nostra pelle in fumo!
Le chiamano ‘smoker’s face’, sono le ‘facce da fumo’: quelle che si vede subito che passano in compagnia di una sigaretta tutto il tempo in macchina, quello mentre aspettano agli appuntamenti, e poi ogni dopo-pranzo, dopo-caffè, dopo-colloquio di lavoro, pre-ristorante, pre-cinema, pre-entrata in metropolitana, eccetera. Le vedi che sono già un po’ tristi mentre la fumano, che la sigaretta dà loro quell’aria di malinconia se sono belle, di sfascio completo se non sono francesi invisibili o maledette come certe modelle. La sigaretta, diciamolo subito, non sta bene a chiunque. Sono in poche a potersela permettere: come i tacchi a spillo, come il biondo platino, come Johnny Deep.
A parte queste piccole considerazioni da riviste di moda c’è una riflessione estetica e quindi anche etica da fare. Qualche dato delle ultime ore ha confermato una serie di danni irreversibili che il fumo provoca alla pelle delle donne. Si tratta di cose precise, reazioni chimiche. Dice così la dermatologa Riccarda Serri: “Dopo 10 anni di sigarette sul viso compaiono le 'impronte' tipiche della cosiddetta 'faccia da fumo': zampe di gallina e rughe molto accentuate intorno agli occhi; guance scavate e cadenti; rughe perpendicolari alle labbra, con linee più sottili su guance e mandibole; perdita di elasticità della pelle del viso, che diventa molle e cedevole oltre che secca, ruvida e poco compatta; colorito a chiazze leggermente arrossate, aranciate o addirittura violacee, e spesso innaturalmente pallido. Infine sono presenti anche 'borse' alle palpebre".
E’ semplice: le tossine liberate dalla sigaretta restringono i capillari, impediscono il flusso di ossigeno e sostanze nutrienti, diminuisce la quantità di vitamina A, aumenta i radicali liberi inibendo la capacità rigenerativa della cute. Se ne va a quel paese anche il collagene -quello per cui una crema può arrivare a costare come una rata della macchina- e infine la pelle si assottiglia esponendosi al rischio moltiplicato delle rughe.
Ora: non so voi, ma a me questa storia che una sigaretta tra le dita mi faccia stare un po’ meglio non la bevo più: quella distrugge i miei esercizi di recupero del tempo, già minacciati dalla vita frammentata, distorta e in salita che ognuno di noi conduce. Piuttosto mi attacco a una passione qualsiasi: musica, lettura, fotografia (musicisti, scrittori, fotografi). Oppure mi metto a scrivere il diario di ogni giorno passato a non ricominciare a fumare.
Amare è benessere
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