Per non parlare dell’atmosfera che si respira durante le cene organizzate da queste community: è un tutti-contro-tutti. Ogni singolo individuo si presenta al gruppo per la quantità di contatti che ha raccolto, per il numero di blog aperti, per essere il profilo più visitato del mese, per essere quello/a che è andato a letto con più persone all’interno della community stessa. Si tratta del desiderio di un’ascesa sociale (anche se virtuale), che porta ad una spersonalizzazione dell’individuo che perde di vista i valori di una vita che dovrebbe essere fatta di rapporti che nascono, vivono ed esistono al di là della creazione o meno di una rete internet; al di là della possibilità di mettere in vetrina la propria esistenza e le proprie frequentazioni, i propri gusti, dolori e gioie.
Continuo a credere nelle emozioni, in ciò che si sente incrociando uno sguardo e sentendo un profumo, ascoltando una voce o guardando un’espressione del volto. Pensando al futuro, voglio credere che i figli che avremo (noi giovani di oggi) possano vivere il sentimento dirompente che solo certi abbracci possono trasmettere.
Dall'unione dell'anima e del corpo nasce il benessere
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