In questi ultimi giorni sono stati raggiunti due importanti traguardi in campo ambientale, uno a livello italiano, per la salvaguardia dei cani, i nostri amici più fedeli, l’altro a livello mondiale per la conservazione dell’ambiente e la tutela degli uccelli esotici.
Entrambe le decisioni nascono non con il proposito di salvaguardare l’ambiente, ma come misure preventive nei confronti dell’incolumità pubblica la prima, e della salute la seconda. I loro risvolti in campo conservazionistico ed animalista rappresentano delle conquiste importantissime ed attese.
Sul fronte italiano, il 14 gennaio è entrata in vigore l’ordinanza del Ministero della salute sulla tutela dell’incolumità pubblica nei confronti di cani potenzialmente aggressivi. Oltre a confermare la vecchia normativa per museruole e sistemi “anti-aggressione”, scaduta il 2 dicembre, l’ordinanza vieta qualsiasi intervento chirurgico destinato a modificare l'aspetto del cane.
Viene quindi vietato il taglio della coda, delle orecchie e la recisione delle corde vocali, a meno che ciò non sia necessario a fini veterinari. Tutti quei poveri cani che i proprietari avevano trovato più gradevoli (o più “fichi”) con la coda tagliata, e che dovevano dimenarsi terribilmente per simulare il movimento di una coda normale, adesso potranno godersi una bella scodinzolata senza scogliosi.
Inoltre, viene fatto divieto di utilizzare collari o altri apparecchi a scossa o ad impulsi elettrici, l’utilizzo dei quali rientra da ora nel reato di maltrattamento.
Se dal punto di vista dei nostri amici cani la notizia dà assolutamente di che scodinzolare, sul fronte europeo c’è addirittura da non credere a ciò che si legge. Lo Standing Committee on the Food Chain and Animal Health ha approvato all’unanimità una serie di leggi che, a partire dal 1 luglio 2007, regoleranno l’importazione e la detenzione di uccelli esotici (soprattutto pappagalli).
Come affermato da Markos Kyprianou, della Health and Consumer Protection, la leva principale è stata posta sulla possibilità di limitare i danni per la salute provocati dall’importazione di specie esotiche, come è accaduto per il virus H5N1 dell’aviaria. In effetti, in seguito alla diffusione della malattia l’Unione Europea ha bandito l’importazione di uccelli esotici per un breve lasso di tempo (vedi articolo: Stop all’importazione di pappagalli in europa. Solo per un mese?).
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