HOME 
CURA DEL CORPO - CURA DELLO SPIRITO - CURA DEL PIANETA - ALIMENTAZIONE - MODA - ESTETICA - VIAGGI - CORSI E SEMINARI - FIERE E CONGRESSI
 VIDEO 
L'ORTO BOTANICO - 100 PAROLE SU - NON SOLO RECENSIONI - GUARIGIONE COME CRESCITA - ANGOLO DELLA PSICOLOGA -DOSSIER-
per Titolo/Descrizione/Autore Contenuto Articoli
ARCHIVIO 

 
Pagina 1 di 1
CA' DARIO. LA VENEZIA DEI MISTERI
C’è una casa, a Venezia, che è stata spesso teatro di morti misteriose e dentro le sue mura sembra nascondersi qualcosa di maligno che condanna i suoi proprietari ad una sorte avversa. Per chi vuole vedere un mistero in ogni cosa e per chi invece è sempre scettico, la casa ci obbliga a notarne le peculiarità. Ognuno, poi, ne trarrà le deduzioni che preferisce.

Azzurra De Paola

La casa delle maledizioni. Non siamo sul set di un film dell’orrore e neppure in un racconto di Stephen King: teatro di morti misteriose ed inspiegabili coincidenze, Ca’ Dario ha la fama di una casa non molto raccomandabile. Fu progettata nel 1487 e, da allora, non ha mai smesso di far parlare di sé. Il motivo della sua notorietà è la morte “particolare e prematura” di tutti i suoi proprietari nel corso degli anni e, benché il proverbio reciti “male o bene purché se ne parli”, le persone che l’hanno abitata senza poterlo più testimoniare non ne saranno granché liete.

I primi ad abitarla, nel tardo ‘400, furono Marietta, figlia illegittima del progettista Giovanni Dario, e suo marito Vincenzo Barbaro che finirono presto in miseria e morirono dopo poco. Ma poco stupisce una morte prematura in anni che tutelavano poco l’igiene e la salute delle persone. Accadde, però, che quando un ricco commerciante di diamanti armeno, Arbit Abdoll, comprò la casa cadde subito in miseria e questa ha talmente le sembianze di una coincidenza da non sembrare tale.

Ma per i più scettici, la storia non finisce qui: l’altro proprietario Radon Brown e il suo coinquilino si suicidarono a distanza di poco tempo per ragioni ancora sconosciute; Charles Briggs inoltre, il loro “successore” nella casa, fu costretto a fuggire dall’Italia per uno scandalo mai confermato riguardo la sua presunta omosessualità e morì suicida non appena lasciato il bel paese. Negli anni ’70, poi, Filippo Giordano delle Lanze acquistò la casa e morì per mano del suo amante Raul che gli spaccò la testa con una statuetta: una volta commesso il delitto, l’amante assassino fuggì a Londra perché ricercato e lì fu assassinato a sua volta.

E se neppure questo dovesse bastare, tra le vittime della casa maledetta abbiamo anche Cristopher Lambert il manager del gruppo musicale “The Who” che morì suicida nelle stanze della casa. Una casa con le pareti intrise di morte, annerite dagli spiriti macchiati dalla colpa dei suicidi. Ma non solo per suicidio, anche per morte violenta i proprietari di Ca’ Dario non ebbero vita lunga: Fabrizio Ferrari, un noto affarista sommerso dai debiti, morì in un incidente stradale e la stessa sorte toccò a Mario Del Monaco, tenore, che morì mentre era diretto a Venezia per concludere l’acquisto della suddetta casa.

Sembra, secondo quanto si raccontava, che la casa fu costruita su un’antica necropoli o su un cimitero dei Templari e questi non trascurabili dettagli hanno contribuito a dare una dubbia fama all’abitazione veneziana di cui perfino Gabriele D’Annunzio canterà il suo aspetto inquietante: “Una vecchia cortigiana decrepita piegata sotto la pompa dei suoi monili”.

Sembra che negli ultimi anni il regista newyorkese Woody Allen si sia interessato all’acquisto di Ca’ Dario per farne la sua dimora nostrana: ironizzando e sperando che nessuno se la prenda a male, da quanto emerge nei suoi film, il regista appare già sufficientemente sfortunato senza che opti per l’acquisto della casa maledetta.


(19/12/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


Viaggiare con i 5 sensi è benessere

  
  
 
  invia articolo per e-mail stampa l'articolo