Con grande emozione, armati di guide turistiche, si è pronti ad atterrare nel luogo in cui il tempo si è fermato e… sembra davvero di osservare l’Italia degli anni cinquanta. Automobili che molti hanno visto solo in fotografie in bianco e nero, a Cuba hanno motori che ruggiscono (ed emettono nuvole di fumo nero!); uomini e donne sono vestiti retrò e ad esclusione dei grandi alberghi delle multinazionali,non c’è traccia di globalizzazione. Non esistono neanche le pubblicità, gli unici manifesti che si trovano lungo le strade sono di lotta contro l’America e di lode nei confronti del governo, o per ricordare i propri eroi del passato comeChe Guevara
Arrivare a Cuba senza essere preparati a ciò che vi si troverà, può essere spiazzante, ma per fare una vacanza serena e costruttiva in questo luogo basta poco. L’importante è avere prenotato dall’Italia almeno l’autovettura e un posto dove dormire i primi giorni. Il resto si può organizzare sul posto.
Cuba non è un luogo pericoloso come spesso ci fanno credere anche se, come in ogni Paese che non si conosce e in cui non c’è benessere diffuso, è consigliabile avere prudenza.
Il popolo è solare e ben disposto verso lo straniero, perché tramite esso trova gran parte del proprio sostentamento.
Un cubano riceve mensilmente dallo stato del denaro che è pari a circa dieci dollari, in una moneta diversa da quella usata dallo straniero. Ogni mese ciascun individuo riceve anche dei beni alimentari, come ad esempio un chilo di zucchero o di farina, ma le condizioni di vita della quasi totalità delle persone, non è delle migliori.
I professionisti (dottori, ingegneri, architetti…) ricevono circa quaranta dollari al mese, una settimana di soggiorno gratuita in un albergo (una volta ogni anno) e il permesso di acquistare un’automobile.
Ciò avviene in quanto i cubani in generale non hanno il permesso di risiedere in un albergo (oltre al fatto che non ne avrebbero il denaro), di usare internet, di acquistare libri o automobili. Quest’ultimo divieto è il motivo per il quale a Cuba circolano solo macchine vecchissime.
Per le famiglie possedere una vettura è un vero lusso, tramandato di generazione in generazione, adottando le massime cure per mantenere intatto il più a lungo possibile il prezioso oggetto.
La maggior parte della popolazione si sposta a piedi, facendo l’autostop, su dei carri trainati da cavalli e su furgoni di bestiame che lungo le autostrade (almeno quelle da loro definite tali) raccolgono grosse quantità di persone che si spostano da una città all’altra.
Tutto questo, a parole, potrebbe sembrare sconfortante, ma vissuto tra la gente del posto acquista valore e la magica atmosfera di vivere nella contraddizione: si respira un’atmosfera di festa, le persone sono allegre e danzano dal tramonto all’alba.
I cubani avrebbero, secondo noi, bisogno di molte cose, per loro, invece, è importante avere solo ed esclusivamente lo stretto necessario. Lungo le strade c’è sempre qualcuno che chiede un’offerta, ma nessuno si turba se non riceve denaro, a volte per molti è più importante ascoltare un racconto di terre mai viste, o ricevere in dono una maglietta o qualche altro oggetto che a Cuba non si trova.
Gli italiani sono adorati e tutti parlano del nostro calcio.
I cubani stessi, sono dei grandi sportivi che si sono distinti in moltissime occasioni in varie discipline. Ciò avviene un po’ perché il governo investe molto sullo sport (infatti hanno degli stadi bellissimi), ma soprattutto perché essere campioni sportivi permette, ai pochi giovani che si distinguono in quest’ambito, di uscire da Cuba.
Essendo i cubani imprigionati nella loro terra, solo gli sportivi, alcuni artisti molto famosi e a volte i medici hanno la possibilità di viaggiare e magari scappare dalla propria prigione. Ovviamente chi scappa deve dire addio ai suoi cari perché non potrà tornare a trovarli (rischierebbe la galera e ovviamente non uscirebbe più da Cuba). Un’altra soluzione spesso adottata da molti è il matrimonio con uno straniero, e qui l’Italia gioca su grandi numeri…
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