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Per quanto riguarda l’arte, invece, la sede museale di Santa Giulia si trova all’interno dell’area archeologica cittadina del Capitolium [Via Musei 55; tel. 055 – 297.78.34; orario di apertura al pubblico da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17], un unicum per quanto riguarda le grandi città dell’Italia settentrionale.

Centro politico, civile e religioso della colonia romana di Brixia, il Capitolium fu costruito nel 73 d.C. sotto l’imperatore Vespasiano ai piedi del sacro monte Cidneo e lungo il decumanus maximus, la via principale delle città romane. Come ne suggerisce il nome, il Capitolium era dedicato alla triade capitolina, ovvero a Giove, a Giunone e a Minerva.

Le divinità erano ospitate all’interno di un tempio tripartito costruito sulle fondamenta di un precedente edificio repubblicano risalente al settimo decennio del I secolo a.C. La costruzione dell’adiacente teatro portò alla distruzione di una quarta cella che originariamente era presente all’interno del tempio e che con tutta probabilità era dedicata a una divinità locale di origine celtica.

Il tempio era sopraelevato rispetto al piano stradale per mezzo di una scalinata e dominava in questo modo il foro antistante, sede dei commerci cittadini, e la Basilica, il tribunale dell’antica Brixia. Il museo di Santa Giulia riutilizza un complesso monastico longobardo realizzato nel 753 dal re Desiderio.

Nella tragedia manzoniana Adelchi si consuma la morte di Ermengarda, la figlia dello stesso Desiderio e sposa ripudiata di Carlo Magno. Il monastero si compone della basilica di San Salvatore, dell’oratorio di Santa Maria in Solario e della chiesa di Santa Giulia, eretta nel XVI secolo. insieme alle opere di Joseph Mallord William Turner (1775-1881), la mostra espone ottanta capolavori di Pieter Cornelis Mondriaan (1872-1944), il grande pittore olandese al quale per la prima volta è dedicata un’esposizione italiana tanto vasta.

La mostra è dedicata alle opere di Mondrian realizzata nei primi due decenni del secolo scorso, con una serie di quadri che tendono a una sempre maggiore astrazione della realtà. In particolare, sono universalmente conosciuti i suoi quadri cosiddetti “non rappresentativi”, costituiti da una serie di rettangoli di colore rosso, giallo, blu e nero affiancati tra di loro.


(24/11/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


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