Si sente parlare ormai sempre più spesso di Idrocolonterapia (ITC).
Ma che cosa è veramente l’ICT ?
L’ICT e’ una tecnica terapeutica che, possiamo dire, non passa inosservata: va dritta al cuore, alle emozioni, alla “pancia” appunto.
Chi ne sente parlare può appartenere istintivamente a due schieramenti: quello del sì, dell’adesione immediata come “non la conoscevo, ho preso informazioni ed ho concluso che fa al caso mio” e quella, invece, del no: “Oddio, io no appena si è capito di cosa si tratta, “mi fa paura, dottore non posso raggiungere lo stesso risultato in altro modo?”
L’ ICT centra l’obbiettivo e lo fa senza mezzi termini: non a caso la salute passa dalla “pancia” e il nostro benessere viene mantenuto in equilibrio dalla regolarità delle funzioni intestinali. Anche lo scopo dell’ITC è imporre regole di comportamento alla funzione intestinale, attraverso apparecchiature ad alta tecnologia.
Elemento fondamentale, ovviamente, è l’acqua. Infatti, è attraverso i continui flussi di acqua in entrata e in uscita che avviene una completa pulizia del contenuto intestinale, sia per quanto riguarda i gas che le feci, favorendo così la crescita della normale flora batterica.
Tutte le tappe della seduta sono guidate dall’operatore (medico), il cui compito è quello di rimanere sempre in sintonia con il paziente, in quanto è proprio sui sintomi manifestati dal paziente stesso, che viene regolata la seduta. Infatti l’ingresso del flusso d’acqua provoca una controrisposta della parete intestinale tale da favorire l’evacuazione, che, a sua volta, avviene tramite una cannula.
Il circuito è chiuso e questo permette di non avere nessun tipo di perdita né di disagio da parte sia del paziente che dell’operatore. L’intensità e la frequenza dell’ingresso e dello scarico dell’acqua nell’intestino è regolata dal livello soglia che ha raggiunto il paziente per il proprio stimolo evacuativo.
La seduta è guidata dal paziente, ma è gestita dall’operatore medico, il cui obiettivo è quello di riportare in equilibrio la funzione dell’intestino del paziente e che quindi opererà in tal senso.
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