Valentino ha poco controllo, ovvero manca del tutto di ritrazione frontale, per cui spinge il motore al massimo senza alcuna percezione del pericolo.
Essendo un reagente, mentre corre e compete, gioca e di diverte. Schumacher, al contrario, ha un enorme controllo, dovuto alla sua forte ritrazione frontale. Per questo, per lui competere significa “lavorare seriamente”, controllando e ragionando su ogni minimo dettaglio.
Il campione Ferrari è un freddo calcolatore. Questa differenza, ad un altro livello, è evidente anche dalla mimica facciale dei loro volti immortalai dalle foto: si nota un Valentino Rossi sempre sorridente ed espressivo contrapposto a uno Schumacher estremamente serio e controllato.
La tipologia morfologica di Valentino Rossi è particolarmente adatta alla moto, in quanto naturalmente attratta dalla velocità pura. Se notiamo, durante le gare, la sua moto “vola”, essendo il contatto con la strada estremamente limitato. Le sue acrobazie confermano il fatto che il giovane campione non ha paura, o perlomeno che non percepisca il pericolo.
Schumacher, invece, è uno “con i piedi per terra”, probabilmente avrebbe difficoltà ad essere un campione di moto. E’, infatti, naturalmente portato alla competizione calcolata ed organizzata, come è quella della Formula 1, dove il principio della squadra è estremamente importante.
Rispondendo, quindi, alla domanda che ci siamo posti all’inizio, dopo l’analisi, confermiamo il fatto che è improbabile che Valentino possa essere l’erede di Schumacher.
Il centauro pescarese, infatti, difficilmente riuscirebbe a sottostare alle leggi e agli schemi imposte dalla F1, perché la sua struttura da “mago prestigiatore” lo porta ad essere un individualista e un egocentrico, che non può fare a meno di essere protagonista.
Queste ultime caratteristiche sono doti che certamente appartengono anche al grande campione di F1, ma a Valentino manca, per ora, strutturalmente, la capacità di accettare e di integrare il gioco di squadra.
NOTE DI MORFOPSICOLOGIA
Caratteristiche psicologiche del ritratto frontale
Le caratteristiche principali dell’individuo ritratto frontale sono il controllo e la gestione degli istinti, dei sentimenti e dei pensieri. Poca impulsività.
Caratteristiche psicologiche del reagente
Il reagente si distingue per la spontaneità ed estroversione, la velocità di esecuzione e adattamento e, contemporaneamente, manca di costanza e spirito di sacrificio nel perseguire i propri obiettivi. E’ un individuo portato all’azione e a seguire la propria impulsività.
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