Da un po’ di tempo a questa parte, nel mondo degli appassionati di competizioni sportive a motore c’è la tendenza a confrontare Valentino Rossi a Michael Schumacher.
Addirittura ci si domanda se il primo potrà essere l’erede tanto atteso del secondo.
La questione posta è, in effetti, interessante, soprattutto se la si utilizza come escamotage per scoprire che tipo di “forze” interne agiscono dietro le vittorie e le differenti modalità di espressione dei due campioni.
Rinunciando a trovare una risposta a tale domanda attraverso molteplici e fuorvianti moti di immaginazione e pensiero, abbiamo deciso di interpellare sulla questione Angiolo D’Ambrosio, esperto morfopsicologo, nonché ospite di lunga data di Terranauta.it.
D’Ambrosio, come già descritto in precedenti articoli (vedi link a destra), analizza la realtà attraverso la morfopsicologia dinamica, ovvero quella “scienza che studia le forme del volto in rapporto alla vita temporale e all’evoluzione spirituale di un (…) individuo” (vedi art. Cosa nascondono labbra rifatte? Scopriamolo con la morfopsicologia).
Il morfopsicologo, quindi, con un’analisi sottile delle forme del viso, è in grado di individuare le tendenze, le dinamiche e le esperienze che hanno lasciato un’impronta nella persona in un dato momento della sua vita.
Per questo ci è sembrato stimolante affrontare la questione da questo punto di vista, ponendo direttamente la domanda al nostro morfopsicologo.
D - Valentino Rossi sarà l’erede di Michael Schumacher?
R - Tutto è possibile , ma che Valentino Rossi diventi l’erede di Michael Schumacher è improbabile. Da un punto di vista morfologico, infatti, i due individui sono molto differenti.
Se il campione della Ferrari, infatti, è un ritratto frontale, con il viso allungato e il profilo raddrizzato, Rossi è un reagente, ovvero ha u viso caratterizzato dalla presenza di ricettori, quali gli occhi, il naso e la bocca, molto grandi e aperti.
Due sono, però, gli elementi in comune. Il primo è la passionalità, manifestata dalla presenza di alcune sporgenze e rientranze del viso, chiamate bozze.
La seconda è la ritrazione laterale, che propende al dinamismo, la cui manifestazione è riconoscibile sia dalla tonicità del modellato (le carni e i muscoli), sia dalla fronte leggermente inclinata (vedi anche l’inclinazione delle orecchie) e dal naso proiettato in avanti di entrambi. Valentino, inoltre, rispetto a Schumacher presenta l’inclinazione anche del profilo.
La conseguenza più evidente della presenza di ritrazione laterale è l’amore per la velocità, di cui sono entrambi campioni. Ma, essendo la struttura del loro viso profondamente differente, hanno due modalità diverse di “interpretarla”.
|
|