Lo stesso A. Einstein, ad esempio, parlava di un senso di religiosità cosmica alla base di ogni scoperta scientifica che ti facesse avvicinare a un ordine di comprensione della Natura. Gli artisti si muovono costantemente in questi ambiti al limite tra ordine e caos. Questo è uno dei motivi, infatti, per cui ho utilizzato molto la poesia nel libro, introducendo alcuni passaggi che vedo essere quasi immagini olografiche, come se fossero dei dipinti che permettono ai lettori di attingere alla parte più profonda della loro mente. La poesia, infatti, cattura la nostra mente e ci porta ad esplorare altre modalità di percepire, come se fosse un dipinto in parole o parole che suonano come musica. I versi che ho scelto vanno nella stesa direzione in cui porta la meditazione.
D - A livello fisico nel cervello cosa succede durante la meditazione?
K – Z - L’analisi vera e propria degli effetti fisici della meditazione è ancora nella sua fase d’infanzia. In due capitoli del libro parlo in dettaglio della questione attraverso l’esempio di due studi. Uno è sulla psoriasi (Cap: “Uno studio sulla guarigione e sulla mente”) e viene dimostrato come la meditazione accelera la guarigione di persone che si sono sottoposte a un trattamento. L’altro studio (Cap: ”Uno studio sulla felicità”) tratta dell’effetto della meditazione sul sistema immunitario e sulla reazione allo stress. Di questo si occupa soprattutto il Prof. Richard Davidson dell’Università del Wisconsin a Madison.
Molto spesso vengono confrontati studenti che hanno appena iniziato la pratica della meditazione con monaci e maestri che lo fanno da tanto tempo. E’ stato provato che questi ultimi sono in grado di creare una sincronia gamma nella corteccia cerebrale a un livello molto esteso, cosa impossibile per chi non ha alle spalle una pratica di meditazione così approfondita e intensa. Il cervello di monaci che meditano da 30 anni sono in grado di fare cose che i neuroscienziati non hanno mai visto prima. Chiaramente sono esseri umani come gli altri, ma è la pratica che conta e determina il risultato. Gli studi fatti dimostrano che in persone comuni che praticano meditazione l’attivazione della regione prefrontale della corteccia cerebrale sinistra migliora rispetto all’attivazione della zona destra. La zona sinistra è quella associata all’intelligenza emotiva, a situazioni di calma, serenità, chiarezza, è la zona ricettiva. Mentre la zona destra si attiva in genere in situazioni di stress e rabbia.
D - Quale è il metodo di meditazione che applicate nel programma del Mindfulness – Based Stress Reduction?
K – Z - Noi abbiamo cercato di togliere dalla pratica meditativa buddista quegli aspetti che possono sembrare religiosi, in quanto in ambito clinico non vogliamo assolutamente dare l’idea di volere indottrinare le persone, non vogliamo insegnare una pratica religiosa. Quindi, quello che abbiamo cercato di trovare è un vocabolario comune, aperto a tutti, basato sul buon senso, ma che abbia e mantenga elementi di grande forza. Che possa essere interessante e che dia alle persone uno stimolo e una passione, che le induca ad andare verso l’incontro con se stessi. La pratica di per sé avviene da seduti, in piedi, camminando, ma il nostro obiettivo è quello di rendere la vita stessa, qualsiasi cosa si stia facendo, meditazione.
Prendersi cura del proprio corpo è benessere
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