Molti lettori mi chiedono se la psicoterapia può essere una reale soluzione al “mal di vivere”.
Vi suggerirei, intanto, di diffidare di chi vi prospetta “soluzioni”, foss’anche voi stessi.
Sono il modo migliore per “addormentarsi” e non cambiare nulla in quanto, una volta scoperto che non c’è soluzione, ci si è costruito un ottimo alibi per non muoversi verso altre direzioni, magari più proficue!
La psicoterapia senz’altro è uno dei modi in cui un individuo può aiutare se stesso a comprendere quali personalità ha “indossato” ed indossa per reagire e/o rispondere agli stimoli piacevoli e spiacevoli della vita.
Lo psicoterapeuta ed il suo contesto terapeutico, inoltre, possono essere un ottimo strumento per rispecchiare e comprendere se alla persona sono serviti e servono realmente quegli stimoli per raggiungere il proprio benessere e riacquistare quella naturale lucidità interiore utile, anzi direi necessaria, per salire sul proprio, personalissimo, treno di una delle tante autorealizzazioni possibili.
Vi voglio accompagnare in questo viaggio all’interno di un percorso psicoterapeutico, invitandovi metaforicamente a scegliere una stazione di partenza ed una meta.
Non è affatto vero che vada bene qualsiasi stazione ferroviaria per la partenza, per la direzione scelta e per la vostra meta.
Quando ci si mette in gioco come persone nella nostra totalità ed interezza, nulla è casuale e tutto ha un senso che spesso si comprende a posteriori, con l’ausilio della razionalità.
Di seguito vi propongo alcuni esempi di stazioni di partenza, su cui riflettere…
Possiamo riconoscere al momento due modalità di disagio.
Uno è il disagio intrapsichico che porta all’ansia, alla confusione, allo smarrimento rispetto alle proprie mete, all’apatia, all’insoddisfazione diffusa, a difficoltà nella gestione delle proprie relazioni (eccessiva dipendenza, oppure difficoltà a rimanere in contatto e fuga dalle relazioni), a saltellare da una parte all’altra senza sosta e senza comprendere il perché di questa frenesia, a scatti d’ira incontrollati e apparenti troppo intensi rispetto alla causa momentanea, a sensazioni di vuoto interiore che creano stati d’animo depressivi, a difficoltà nella sfera sessuale, ecc..
Quindi abbiamo disagi che si manifestano nel corpo, ma che non hanno causa apparente in esso (tachicardie, eccessive sudorazioni, svenimenti, ulcere, coliti, tic, psoriasi, aumento incontrollato del peso corporeo o sua diminuzione altrettanto eccessiva, ecc.).
Per questa settimana mi fermo qui con l’invito, a chi vuole, di riflettere, di prendersi un momento di introspezione e lasciar affiorare la propria stazione di partenza!
Dott.ssa Maria Rosa Greco
Psicologo clinico e psicoterapeuta della Gestalt
e-mail: greco.mariarosa@libero.it
tel. 338/7255800
Non aver paura di curare la propria anima è benessere
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