Lo zoo, o bioparco che dir si voglia, è l’esposizione addomesticata della natura. L’umiliazione delle forme di vita. La schiavitù animale. La mediocrità umana. Il fine educativo e ludico cui sono destinati questi spazi è un insulto ad ogni forma di cultura umana: sono luoghi dove la vita è soggetta a costrizioni fisiche e mentali e, nella restrizione, non c’è vita vera. Solo, sopravvivenza. La lunga trafila nelle gabbie della meschinità umana.
La presunta salvaguardia delle specie in estinzione è denunciata da entità quali la Lav e Animalisti Italiani come una copertura, la grande bega del nostro millennio, oltre che di quello passato. Paradossale come delle 5926 specie a rischio di estinzione, in base alla dichiarazione dell’Unione Internazionale per la Conservazione della natura, negli zoo se ne trovino solo 130.
Animali nati in prigione, sotto la parvenza del benessere. Uno sguardo attraverso le gabbie gelide e metalliche di una prigione davanti alla quale sfilano, ogni giorno, gli sguardi indifferenti dei passanti. L’indifferenza verso una condizione di cattività, verso una prigionia forzata che violenta ogni forma di vita e riduce drasticamente il diritto di esistere di ogni essere vivente.
Siamo di fronte ad un fenomeno cui si dovrebbe, per rispetto non solo agli animali ma anche all’intelligenza delle persone, porre fine. A questo proposito la Lav ha chiesto al ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio di riparare alla cancellazione del Decreto Legislativo 73 del 2005, attuata dall’ex ministro Matteoli, che regola la gestione e la struttura dello zoo: così facendo, l’ex ministro Matteoli ha favorito la nascita di nuovi luoghi di detenzione quali, uno per tutti, lo Zoomarine di Torvaianica a Roma.
Sotto la stessa amministrazione Matteoli è stata cancellata anche la normativa del 18 gennaio 2005, approvata dall’Unione Europea, in cui si decretava l’obbligo di autorizzazione per aprire una struttura di questo tipo.
In questi luoghi si sviluppano vite schiacciate dallo spazio di una gabbia. Vite senza aspettative. Vite senza vita. La sottomissione, l’addomesticamento, la reclusione: vale al pena di pagare dieci euro per tutto questo orrore?
Conoscere la terra che abiti è benessere
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