“Ora vediamo come in un antico specchio, in maniera confusa, ma allora vedremo chiaramente. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto”.
Così scrive san Paolo in una famosa lettera ai Corinzi e in fondo tutti speriamo che un giorno – il più lontano possibile – conosceremo la verità assoluta e, se dobbiamo essere sinceri, siamo piuttosto convinti che quella verità ci renderà giustizia di tutte le sofferenze patite.
Per il momento ci accontentiamo di buon grado delle nostre personali verità, nelle quali fermamente crediamo, giudicando assai male chi di verità ne ha altre, soprattutto se contrastanti con le nostre, in un fitto e avvincente dibattito che tiene l’uomo impegnato da qualche decina di migliaia di anni. Abbiamo anche una scienza, la filosofia, che si occupa di elaborare sempre nuove verità, mentre in nome delle proprie verità gli uomini si scannano a milioni fin dall’inizio dei tempi. Dal che si deduce che le nostre verità sono anche abbastanza pericolose. Eppure, se ciascuno non fosse convinto di essere nella verità, come si potrebbe vivere?
Le verità assolute hanno, poi, la singolare caratteristica di mutare spesso; così coloro che se ne proclamano custodi affermano con assoluta convinzione tutto e il contrario di tutto, costanti solo nell’incostanza, coerenti solo nell’incoerenza, eppure così sicuri della verità del momento che ben pochi osano contraddirli, mentre loro, magnanimi, guardano con benevola compassione chi continua a nutrire qualche inspiegabile perplessità, naturalmente a patto che costui non sia troppo ostinato, perché in tal caso…
Stranamente, in ogni epoca della storia, qualche eccentrico ha pensato che la verità assoluta, nelle sue innumerevoli manifestazioni, fosse in fondo la più grande falsità, usata dai più furbi per mascherare interessi di tipo ben diverso, ma in genere queste teste matte non hanno avuto molto tempo per esternare le proprie bizzarre teorie.
Ci sono poi le nostre piccole verità, non così impegnative e importanti come quelle assolute, ma per noi, per la nostra piccola vita, fondamentali, perché costituiscono la trama più intima dei nostri sentimenti, dei nostri pensieri e delle nostre azioni, di ciò che siamo e soprattutto di ciò che crediamo di essere. Anche noi siamo convinti delle nostre verità e siamo pronti a proclamarle, come quando ci descriviamo agli altri: “Io sono così…io penso così…”, e in genere in questi ritratti siamo piuttosto generosi.
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