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Abbiamo sentito parlare di replicazione di capelli in vitro. Qual è il suo parere?
Accantonerei per ora l’idea di replicare i capelli in vitro, principalmente a causa di alcune difficoltà legate tra l’altro all’induzione dell’anagen, difficoltà che sembrano al momento insormontabili. Ritengo tuttavia non così lontana la possibilità di trapiantare capelli da un individuo ad un altro. Attualmente in tutto il mondo diversi istituti di ricerca e cliniche, compresa la nostra, si stanno impegnando a fondo per realizzare questa impresa.

Una tale acquisizione rappresenterebbe un mezzo formidabile, in particolare nella chirurgia ricostruttiva di soggetti ustionati, ed in generale offrirebbe un grande vantaggio ai pazienti con zone donatrici molto povere. Resta comunque scontato che occorre sempre trovare un donatore compatibile e disponibile. Ecco perché, quando si possiede un’adeguata zona donatrice, i propri capelli rappresentano sempre la fonte ideale.

È sotto gli occhi di tutti che il problema della calvizie non riguarda soltanto gli uomini. Cosa consiglierebbe alle donne con importanti problemi di alopecia?
Anche la calvizie femminile può essere corretta in modo vantaggioso utilizzando le ultime tecniche disponibili, in particolare le Unità Follicolari (FU). La perdita di capelli rappresenta per la donna una menomazione forse più grave che nell’uomo, perché con i capelli vede svanire il simbolo della sua femminilità ed anche della sua giovinezza. In certi casi il disagio che ne deriva può diventare insopportabile. Ma l’approccio con l’autotrapianto nella donna risulta a volte più complicato, sia per una specie di reticenza ad affrontare questo problema sia per il timore che l’intervento risulti doloroso e poco efficace.

In realtà quando venivano utilizzati grafts di 4-5 mm di diametro, il trauma indotto dai vecchi strumenti poteva danneggiare in modo irreversibile molti capelli rimasti, ed i risultati erano abbastanza deludenti, specie se poi non era possibile stabilizzare l’evoluzione della calvizie. A questo proposito, la filosofia stessa dei trapianti è cambiata radicalmente ed oggi si effettuano con successo infoltimenti anche in giovani pazienti e nelle donne, soggetti ritenuti un tempo “scomodi” dalla maggior parte degli specialisti. Inoltre è stata abbandonata la tendenza ad effettuare molteplici sedute ed ora si tende a risolvere la maggior parte dei casi di calvizie con uno o due interventi.

Quindi l’orientamento attuale è quello di utilizzare le Megasessions, interventi durante i quali vengono trapiantate non meno di 2.000 Unità Follicolari (FU), per arrivare in certi casi a 3.000 ed oltre. La durata delle megasessions dipende da molti fattori, tra cui l’esperienza dell’équipe ed il numero di persone che la compongono nonché il tipo di tecnica impiegata, e può andare dalle 5 alle 7 ore. La parte più lunga (3-6 ore) è legata all’inserzione delle FU, durante la quale non più di due assistenti possono di solito lavorare senza ostacolarsi. La novità più recente è sicuramente rappresentata da nuovi sofisticati sistemi d’ingrandimento visivo, dotati di zoom, autofocus e telecamera, che vengono ormai utilizzati di routine in tutte le nostre cliniche per inserire le FU. Il periodo di adattamento piuttosto lungo necessario per abituarsi a questi nuovi apparati ed il loro costo elevato ne limiteranno tuttavia la diffusione.

Si tratta in pratica di veri e propri microscopi da applicare al capo che permettono di infoltire, grazie tra l’altro ad una perfetta visione 3D, la linea fronto-temporale, con una densità impensabile fino a pochi mesi fa e comunque impossibile da ottenere con i mezzi d’ingrandimento tradizionali. Infatti alla meticolosa preparazione al microscopio stereoscopico di FU da un singolo capello non corrispondeva, fino ad oggi, un equivalente sistema d’ingrandimento per praticare tutte le microscopiche incisioni e per inserire le FU. La densità dei capelli trapiantati può variare da 40 a 70 per cm/2 e consente di ricostruire in modo assolutamente naturale qualunque tipo di attaccatura fronto-temporale. Inoltre, utilizzando solo Unità follicolari è anche possibile infoltire aree diradate senza lesionare i capelli rimasti. Un ruolo importante rivestono poi, in caso di megasessions, i sistemi di conservazione delle FU. Per il protrarsi dell’intervento appare più che mai indispensabile utilizzare speciali liquidi refrigeranti che prolungano la sopravvivenza delle Unità Follicolari unitamente a nuovi tipi di soluzioni elettrolitiche e plasmatiche.

Durante o dopo un autotrapianto, quali possono essere le complicazioni?
Per quanto non mi risulta che siano mai stati segnalati casi gravi di complicazioni, occorre ricordare che si tratta sempre di un intervento chirurgico durante il quale, tra l’altro, viene utilizzata una certa quantità di anestetico locale che può diventare un valore consistente dopo oltre 6 ore di intervento. Nelle cliniche dove opero (Gruppo Ospedaliero Ars Medica, in Svizzera e la Clinica Le Betulle, di Appiano Gentile) i pazienti sono sempre costantemente monitorati da un medico anestesista e ricevono ogni cura ed attenzione durante tutto il corso dell’intervento allo scopo di rendere il più possibile confortevole e sicura questa loro nuova esperienza.



Per informazioni cosultare www.lavezzari.it, scrivere a lavezzari@bluewin.ch o telefonare ai seguenti numeri: 335-6129428/0041-794710331



(02/05/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


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