Chissa' se il vento sta cambiando e si alzera' su gambe piu' in carne e visi meno austeri… Le notizie sono buone. Non ultima l'iniziativa del premier spagnolo, Jose Luis Rodriguez Zapatero, che - in un momento di maschile lucidita' - ha deciso che era ora di finirla con queste microtaglie per anoressiche. Da vero mediterraneo e responsabile uomo di governo ha convocato i manager delle case di moda invocando un occhio di riguardo per le povere ragazze spagnole costrette a entrare in vestitini striminziti.
Per poter trovare un abito di grido le formose iberiche dovevano sottoporsi a sedute dimagranti o a veri e propri digiuni. D'altronde chiunque frequenti negozi alla moda sa che sconforto prenda alla constatazione che quello in vetrina e' un manichino che porta la 36 o la 38. Dunque, come un buon padre di famiglia, Zapatero ha tirato le orecchie agli stilisti poco amanti delle curve femminili - chissa' poi perche'…- e li ha sollecitati a fare i conti con le misure reali delle donne.
Ha inoltre confermato, con gran sollievo di tutte le complessate d'Europa, che solo un corpo malato puo' entrare nei vestiti attualmente in vendita (almeno in Spagna) restituendo definitivamente dignita' a quella che volgarmente le riviste e il mondo dell'eleganza chiamavano brutalmente 'ciccia'. Altra buona notizia - ma davvero l'America ci regala sempre grosse sorprese a livello scientifico - e' questa: la dieta migliore ha un solo motto, 'mangiate quel che vi pare'. Proprio cosi, la chiamano 'intuitive eating' e consiste nell'azzeramento degli ultimi vent'anni di massacri mediatici in cui ognuno aveva una sua particolare ricetta per smettere di mangiare o almeno di mangiare le cose sbagliate.
Ricordate la 'dieta del fantino', la 'dieta dell'uva', la 'dieta della banana'…? Ricordate la recente 'dieta a zona' e quella 'south beach'? Tutto cio' che gli americani stessi sono andati dicendo per anni, da quelli gloriosi della 'weith wachers' a oggi, va cancellato, dimenticato, cestinato. Adesso ci si deve fidare dell'istinto. E' cosi', e' una questione di intuito. Sostiene, infatti, Steven Hawks, docente di scienza della salute, che se si ha fame non bisogna tenersela e se hai voglia di una merendina non puoi mangiare un gambo di sedano. Chiaro? E giura che si dimagrisce.
Dov'e' il trucco, quale il miracolo? Bisogna solo imparare a distinguere tra la fame-fame e la fame emotiva. Bisogna cioe' non svuotare il frigo di notte prese da improvvise depressioni, ne' sfogare su un salame di cioccolato tutto quello che non abbiamo mai detto al capoufficio. Per il resto non si fa peccato, non si sbaglia nemmeno davanti a una fonduta di formaggi o alla pasta carbonara. Anzi, consiglia il fantastico dott. Hawks, la tecnica migliore e' tenere sempre a portata di mano un'abbondante dose di cibi proibiti. Se, si alimenta il desiderio con la negazione dell'oggetto - si sa - il desiderio tende a crescere in modo esponenziale.
E' cosi' per quasi tutto il resto, dunque anche per il cibo. E una volta che si sfugge al divieto lo si fa in maniera devastante e senza recuperi. Si ricomincia daccapo e lo spirito si frustra. L'importante e' accettarsi - sostiene Zapatero - e l'importante e' conoscersi - aggiunge Hawks. Insomma, zitte zitte, senza alzare troppa polvere, godiamoci il momento d'oro in cui ci e' concesso esser quel che siamo e far del nostro peso quel che vogliamo. Poi a settembre, casomai, se ne riparla….
Amare è benessere
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