Tempo di elezioni, non si parla d’altro. Da settimane, da mesi forse, le tv, le radio e i giornali sono stati invasi da politici più o meno famosi, più o meno influenti, che lottano strenuamente per conquistare l’ultimo voto.
Ma i protagonisti indiscussi di questa tornata elettorale, ovviamente, sono i leader delle due grandi coalizioni che si sfideranno il 9 e il 10 aprile: Berlusconi e Prodi.
Prendiamoci un attimo e guardiamoli in faccia, dimenticando i nostri preconcetti e le nostre inclinazioni politiche. E’ innegabile, hanno proprio due facce da leader!
Ci siamo chiesti cosa si nasconda in questi due visi così diversi e cosa li abbia resi protagonisti dell’odierna politica nazionale.
Per cercare di capire meglio cosa si nasconde dietro “simili facce”, ci siamo rivolti ad Angiolo D’Ambrosio, “vecchia” conoscenza dei lettori di Terranauta, morfopsicologo appassionato.
Ci siamo quindi seduti in un bar semi-vuoto e abbiamo disteso di fronte a noi le grandi facce dei tanto amati e vituperati leader, stampate sui giornali come icone d’altri tempi.
Angiolo li studia un po’, sorseggiando il suo the. Comincia l’analisi.
FACCE DA LEADER. COSA LE CARATTERIZZA?
Berlusconi e Prodi hanno due profili morfologici molto diversi, che ben esprimo la diversità di carattere e di azione che da sempre li contraddistingue.
In Berlusconi la tipologia morfopsicologica dominante è la dilatazione tonica , forma del viso arrotondata e modellato tonico. Senza entrare troppo nello specifico, dall’analisi morfopsicologia, possiamo dire che la sua leadership è caratterizzata dalle parole chiave che contraddistinguono questa tipologia: dinamico, vitale, concreto, pragmatico, deciso, impulsivo, laborioso, competitivo, egocentrico, autoritario. E’ la leadership tipica del Capo, del trascinatore di folle che vuole essere riconosciuto come un “grande”, accettato e amato.
A conferma di ciò, ha cercato di legare la sua politica in quest’ultimo quinquennio ai “grandi cambiamenti”, alle “grandi opere” e “grandi riforme”.
Prodi, al contrario, ha una dominante di ritrazione frontale, viso allungato e profilo raddrizzato.
La sua leadership è caratterizzata dalle parole chiave che contraddistinguono la tipologia: controllato, misurato, calmo, equilibrato, riflessivo, introspettivo, saggio, autorevole.
Questa struttura lo porta all’interiorizzazione e alla realizzazione di progetti orientati al sociale.
La politica di Prodi, quindi, non è basata sulle opere materiali, ma soprattutto su tipi di intervento che possano determinare un reale cambiamento di vita delle persone a livello individuale e sociale.
COSA TRASMETTONO?
Possiamo dire che il messaggio che trasmette il viso di Berlusconi è: votatemi e noi faremo tante cose che vi faranno star bene economicamente migliorando, così, la qualità della vita grazie a una maggiore ricchezza.
Il messaggio che trasmette il viso di Prodi è: votatemi e realizzeremo cose che miglioreranno la qualità della vita, porteranno benessere personale e sociale e giustizia per tutti.
DUE LEADER CONTRAPPOSTI
Non è, perciò, un caso che Berlusconi e Prodi abbiano un “pubblico” di riferimento e dei sostenitori così diversi. Gli elettori di centro-destra sono attratti dalla figura di Berlusconi che morfologicamente incarna il politico d’azione, spregiudicato e orientato al successo personale. Prodi, al contrario, con la sua figura discreta, piuttosto “chiusa”, modesta, attrae elettori di centro-sinistra grazie alla sua “impronta” sociale e alla sua attenzione al benessere del popolo più che del singolo.
IL SIMILE ATTRAE IL SUO SIMILE
Un individuo con un profilo morfologico da dilatato, tendenzialmente, voterà Berlusconi perché si riconoscerà in lui e proietterà su di lui il suo bisogno di successo personale, il suo sogno di rivincita e visibilità, il suo ideale di uomo ricco e potente.
Invece, chi è morfologicamente più ritratto si identificherà certamente in Prodi, perché troverà un’affinità elettiva con lui nel modo di pensare e in quello di interpretare la vita, basata su valori sociali profondi, dove predominino l’uguaglianza, la condivisione, la giustizia.
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