Presso l’auditorium della Deloitte di via Tortona a Milano – modernissima sede del network di società legali che opera in tutto il mondo – si è svolto ieri un incontro su un tema, più che mai attuale, “l’innovazione in tempo di crisi”. L’argomento è stato affrontato in relazione all’attività dei meeting planners, ciò di coloro che hanno il compito di realizzare le convention delle imprese, soprattutto quando si tratta di presentare alla rete di vendita nuovi prodotti.
L’incontro, condotto dall’ing. Ugo Canonici, Presidente della Società Cleis, oltre ché giornalista, formatore e scrittore, ha avuto un relatore d’eccezione: Mario Silvano, Amministratore della Silvano Consulting, noto conferenziere, autore di saggi e profondo conoscitore dei temi della formazione in ambito lavorativo.
Le indicazioni scaturite dall’incontro, animato da numerose domande dei presenti, sono risultate interessanti anche al di fuori della loro applicazione professionale, in quanto utili come suggerimenti per affrontare in modo concreto e razionale il momento attuale non privo di incognite a causa della crisi che coinvolge un po’ tutti i settori dell’economia.
Di fronte alla realtà che cambia, dice Silvano, l’uomo mette in atto, in genere, tre comportamenti:
1. cerca di ignorare il cambiamento (“abbiamo sempre fatto così”)
2. cerca di cambiare la propria visione adeguandola
3. attribuisce le cause a fattori esterni o agli altri(alla Cina, all’ingresso dell’euro, ecc.).
Naturalmente la soluzione più saggia è la seconda, perché, come dice un noto proverbio giapponese “Se continui a fare quello che hai sempre fatto, resti dove sei!”.
Mario Silvano, dati alla mano, conferma che il settore degli eventi aziendali e delle convention è tutt’altro che in crisi. Sono previste per i prossimi anni crescite a due cifre. Però egli è anche convinto che occorre cambiare sistema. Visto che da quando le convention si fanno è cambiato ben poco e lo spirito resta quello neroniano del “panem et circenses”.
E’ vero che quando si riunisce la forza di vendita lo si fa anche per gratificarla e “caricarla”. Ma per evitare che il giorno dopo si perda quella indubbia forza emotiva e partecipativa stimolata durante la convention, occorre che l’incontro risulti anche gratificante dal punto di vista professionale.
I collaboratori presenti sono naturalmente interessati ad apprendere le novità nell’ambito dei nuovi prodotti presentati dall’impresa, nel loro stesso interesse, ma ciò non deve avvenire attraverso lezioni ex cathedra o relazioni manageriali dall’alto. Tre reazioni negative sono in questo caso pronte a scattare nella loro mente:
• i preconcetti e le visioni negative rispetto alle novità proposte
• il timore del cambiamento
• la prevalenza della routine
Mario Silvano allora, si rifà ai tre pilastri dell’apprendimento secondo il Tao, che sono:
A come ascoltare
O come osservare
F come fare.
La sua proposta, che ha definito con l’acronimo “Simulcom”, simulazione commerciale, nasce dalla precisa esigenza che per imparare qualcosa bisogna incominciare a farla. Quindi, la sua idea è quella di introdurre nelle convention un momento di scambio, utile e proattivo, di esperienze attraverso un gioco di simulazioni che può risultare estremamente efficace per migliorare la propria professionalità.
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