Le competenze vengono concentrate in un comitato interministeriale e presso l’Agea viene istituito un fondo unitario nel quale confluiscono le risorse assegnate dall’Unione europea e i finanziamenti statali per il risanamento del settore con una dotazione aggiuntiva fissata per il 2006 in 65,8 milioni di euro.
Nell’ottica di favorire una corretta informazione al consumatore finale in ordine all’origine dei prodotti agroalimentari, le nuove norme prevedono che l’etichettatura del miele debba contenere l’indicazione del Paese o dei Paesi di origine in cui è stato raccolto, mentre al fine di prevenire le frodi nel commercio dell’olio di oliva, è stato introdotto il divieto per i pubblici esercizi di proporre al consumo, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, olio di oliva in contenitori non etichettati conformemente alla normativa vigente con sanzioni amministrative pecuniarie da euro 1.000 a euro 3.000. Il provvedimento dispone inoltre - continua la Coldiretti - che la copertura delle polizze assicurative relative alla produzione zootecnica sottoscritte in base alla nuova disciplina di cui al d.lgs. n. 102 del 2004, che ha riformato tra l’altro il Fondo di solidarietà nazionale, è da intendersi comprensiva dei costi di smaltimento dei capi di bestiame morti per qualsiasi causa. In materia di quote latte, esclusivamente per il periodo di commercializzazione 2005-2006, viene differito al 31 luglio il termine entro il quale gli acquirenti - fermo restando l’obbligo della relativa trattenuta mensile - devono versare gli importi del prelievo supplementare.
Il provvedimento riconosce la possibilità agli imprenditori agricoli di offrire a garanzia dell’adempimento dei debiti contratti nell’esercizio dell’impresa la costituzione in pegno dei diritti all’aiuto di politica agricola comunitaria di cui essi siano titolari, come risultanti dal registro dei titoli istituito da AGEA. Con l’intento di superare le controversie sorte tra soccidanti e soccidari in merito all’attribuzione dei diritti all’aiuto in base alla regolamentazione comunitaria di riforma della PAC (Reg. (CE) 1782/2003), si stabilisce - continua la Coldiretti - che, ove non diversamente disposto, i diritti all’aiuto spettanti in ipotesi di contratti di soccida siano ripartiti da AGEA in parti uguali tra il soccidante ed il soccidario. Certamente la parte piu’ innovativa del provvedimento è la rivoluzione prevista per i serbatoi di tutte le auto circolanti in Italia a diesel o a benzina dove ci sarà almeno l’uno per cento di biocarburanti derivanti dalle coltivazioni agricole che contribuiscono allo sviluppo delle energie pulite contro, il caro petrolio e l’ inflazione e per l’abbattimento dello smog nelle città.
La rivoluzione nel serbatoio - sottolinea la Coldiretti - parte definitivamente dal primo luglio 2006 che è il termine fissato dal provvedimento per far scattare per tutti l’obbligo di immettere biocarburanti di origine agricola (biodiesel o bietanolo) in misura pari all’1 per cento dei carburanti in vendita, sia diesel che benzina. Tale percentuale è destinata ad essere incrementata di un ulteriore punto percentuale all’anno, fino al 2010. Al fine di rendere operativo l’obbligo in questione deve essere predisposta un’intesa di filiera o un contratto quadro o un contratto di programma tra i soggetti della filiera agroenergetica, con l’obiettivo di integrare e valorizzare la produzione, la trasformazione, la commercializzazione e la distribuzione di biomasse agricole e biocarburanti di origine agricola.
E’ prevista - continua la Coldiretti - la possibilità di stipulare contratti di coltivazione e fornitura di biomasse agricole e biocarburanti di origine agricola tra gli imprenditori agricoli, le imprese di produzione e distribuzione di biocarburanti e i soggetti, pubblici o privati, interessati che vengono considerati titolo preferenziale per l’ottenimento di finanziamenti relativi alla promozione delle energie rinnovabili e per la stipula di contratti per la fornitura di biocarburanti per il trasporto ed il riscaldamento pubblici.
Per garantire l’utilizzazione nei biocarburanti di produzioni agricole nazionali, si prescrive - prosegue la Coldiretti - la tracciabilità e la rintracciabilità della filiera di produzione e di distribuzione, attraverso la realizzazione di un sistema di identificazione e registrazione di tutte le informazioni per ricostruire il percorso del biocarburante, a partire dalla produzione delle biomasse e della materia prima agricola.
Di rilievo - precisa la Coldiretti - è anche la disposizione secondo cui il biogas, ottenuto anche dai reflui degli allevamenti, è equiparato al gas naturale, in ordine all’esenzione dall’imposta prevista per l’olio minerale equivalente.
(03/03/2006)
Conoscere cosa mangi è benessere
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