A chi non è mai capitato di sentirsi prigioniero di se stesso, prigioniero in una cella senza sorveglianza, con la sensazione di possedere la chiave per la libertà, ma di non essere in grado di trovarla. Eppure la chiave è già in nostro possesso e lo è sempre stata, è anch’essa rinchiusa insieme a noi, ma non siamo in grado di vederla, non sappiamo dove sia stata nascosta.
Questa metafora sta a significare che noi siamo realmente prigionieri del nostro Io, siamo limitati nella nostra libertà dalle nostre paure, tuttavia soffriamo della nostra condizione. Nessuno ci impedisce di cercare la chiave per uscire, ma dobbiamo sapere dove cercarla e, una volta trovata, essere in grado di usarla.
L’Enneagramma, in quanto strumento introspettivo, fornisce un passepartout che ci permette di aprire molte porte. Esso ci offre «una mappa diagnostica per capire meglio noi stessi e gli altri e una mappa propositiva prospettando una serie di itinerari che, se percorsi, possono guidare verso l’integrazione della nostra personalità» (A.Pangrazi).
Ovviamente questo processo non è automatico e il modo in cui usiamo l’Enneagramma nella nostra vita dipende unicamente da noi. Se decidiamo di usarlo, dobbiamo essere disposti ad esplorare e a comprendere ciò che esso dischiude in noi e così, progressivamente, saremo sempre più liberi dalle nostre paure, dalle nostre indecisioni, dalle nostre ostinate dipendenze, dai nostri desideri disordinati e dalle nostre confusioni interiori. L’Enneagramma ci permetterà di accedere alla saggezza di cui abbiamo bisogno per fuggire dalla prigione che noi stessi ci imponiamo per avviarci verso una vita più piena.
Ma in cosa consiste esattamente l’Enneagramma? Esso è un antico metodo per la comprensione e per la conoscenza dell’evoluzione di se stessi e del mondo. Da un lato ci rende consapevoli della nostra unicità, dall’altra ci spinge a cogliere le similitudini che ci legano agli altri.
Il termine Enneagramma deriva dal greco ed è composto da ennea, “nove” e gramma, “punti”.
Il significato della parola Enneagramma si riferisce al simbolo caratterizzato da una circonferenza suddivisa in 9 punti che rappresentano nove distinti tipi di personalità collegate da un cerchio che sta a rappresentare l'interezza, l'unità dell'essere umano. Esso descrive nove tipi di personalità, nove modi di essere, sentire, pensare ed agire e prospetta percorsi di crescita spirituale e di trasformazione interiore.
Le nove personalità, raggruppate in “triadi”, vengono a loro volta riportate a tre centri di intelligenza o di energia. L’Enneagramma, infatti, riconosce in ogni individuo tre differenti forme di intelligenza: testa, cuore, viscere. La personalità di base si modella quando uno di questi centri predomina sugli altri. Il centro del cuore corrisponde al sentimento, il centro delle viscere all’istinto e all’azione mentre il centro della testa al pensiero e all’intelletto.
La prima triade 8-9-1 gravita intorno alle viscere, la seconda triade 2-3-4 gravita intorno al cuore, la terza triade 5-6-7 gravita attorno al centro intellettivo. Ciascuna personalità percepisce ed interpreta il mondo in maniera diversa, agisce e comunica in modo differente. Ad esempio nella personalità Uno la domanda interiore predominante sarà senz’altro: «Che cosa faccio?» nella Due predominerà la domanda: «Che cosa sento?» e nella Cinque prevarrà «Che cosa penso?».
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