Il 27/28 gennaio si è tenuto, presso l’Università degli Studi di Firenze, il II Congresso Nazionale di Sessuologia della FISS.
Interessante, tra le altre, l’analisi del nostro contesto sociale che vede un ritorno alla sessuofobia e – direi io – un rimarcare un atteggiamento socio-politico femminofobico, con il tentativo di minare alcuni dei diritti acquisiti (vedi la legge sull’aborto) o di limitarne altri che in altri paesi europei e non solo sono ormai prassi ( es. la pillola del giorno dopo, la procreazione assistita).
E’ proprio di ieri la notizia che il Ministro della Sanità Storace voglia vietare l’importazione della cosiddetta “pillola del giorno dopo” dall’estero per conto delle strutture ospedaliere che ne prevedono l’uso. E’ difficile pensare che la donna abbia in realtà diritto di scelta e di decisione libera per quanto concerne i suoi vissuti ed il suo corpo.
Come psicoterapeuta posso dire che la mia esperienza ho spesso assistito a storie molto tristi e di sofferenza da parte di figli “non voluti”. Ritengo quindi che sia un problema etico anche chiedersi quali tipi di “violenze” è possibile accettare e considerare nella norma del vivere sociale.
Nel corso del Congresso si è parlato di infibulazione delle donne, ancora praticata in diversi contesti culturali e quanto questa crei, nelle donne, una percezione totalmente diversa della loro femminilità e della loro fisicità, con la eliminazione totale dal corpo delle sensazioni di piacere, ed in particolare di quello sessuale, considerando normale tale condizione.
In paesi come il nostro, comunque, può ancora esistere l’uso di una infibulazione psicologica della donna. Non mi ritengo una femminista accanita, ma un’osservatrice di tanti segnali che in questo momento il nostro contesto socio-politico sta veicolando e che non vanno certo nella direzione del rispetto dei diritti umani in senso lato. Considerando scarsamente, tra l’altro, quanto la limitazione della libertà rende “schiavi” non solo gli imprigionati, ma anche i carcerieri!
Durante il Congresso, l’on. A. Guidi, nella doppia veste di persona socialmente impegnata e neuropsichiatra infantile, parla dell’opportunità che le figure professionali competenti in ambito sessuologico lavorino insieme per dare forza alla “prevenzione delle prevenzioni”: il riconoscimento non solo di fatto ma anche di diritto della professione del sessuologo, ancora oggi molto contesa tra la classe medica e quella degli esperti della psiche (psicologi e psicoterapeuti).
Dal Congresso è emerso che la Federazione di Sessuologia (FISS) si sta muovendo per riportare la sessuologia in un contesto di competenze specifiche, tale da poter incidere in maniera decisa dall’educazione sessuale in ambito formativo alla terapia sessuale.
Concludo sintetizzando gli auspici di questo consesso nazionale: che l’attenzione all’aspetto sessuale della vita dell’essere umano faccia presto parte di una politica del benessere, così come da tempo si pone l’attenzione su una sana alimentazione o una sana vita all’aria aperta, praticando anche sport per potenziare le capacità del corpo.
Tuttavia porre in secondo piano il piacere ed il desiderio porta a vissuti incompleti in cui ampio spazio viene lasciato al dovere: dover mangiare sano o dover fare attività fisica per ottenere qualcosa. Ma il piacere e il desiderio sessuale, maestri di tutti gli altri piaceri della vita, non sono in realtà da dover cercare come in una disciplina: sono semplicemente dentro l’essere umano e non vedono l’ora di uscir fuori e venire sperimentati.
In realtà, a volte è più facile cercare qualcosa che è fuori di noi, passando magari l’intera vita inseguendo questo bisogno-fuga, piuttosto che decidere di fermarsi, guardarsi dentro e assaporare la vita che abbiamo già.
Buon sesso a tutti!
Dott.ssa Maria Rosa Greco
Psicologo clinico e psicoterapeuta della Gestalt
e-mail: greco.mariarosa@libero.it
tel. 338/7255800
Non aver paura di curare la propria anima è benessere
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