Il rumore
Il rumore viene oggi comunemente identificato come un “suono non desiderato” o come “una sensazione uditiva sgradevole e fastidiosa”. Il rumore infatti, dal punto di vista fisico, ha caratteristiche simili a quelle del suono, al punto che un suono gradevole per alcuni può essere percepito da altri come fastidioso. Fonte Apat (agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici).
Nonostante il rumore sia un fenomeno relativamente soggettivo, comunque, la quasi totalità degli individui concorda nel definire rumorosi una serie di "suoni". Tra questi,l quello emesso dalle macchine, dagli autobus, dai treni e dagli aerei. E ancora, il suono emesso dagli elettrodomestici, dai condizionatori, dai computer o dai martelli pneumatici.
Esiste quindi una soglia di tolleranza valida per tutti (circa 80 decibel) oltre la quale si possono generare gravi danni psicofisici. Ma nel caso di esposizioni prolungate, anche livelli di molto inferiori a questa soglia possono comportare danni uditivi (perdita di udito, dolori all’orecchio, stordimento, vertigini, acufeni – rumori che il soggetto percepisce all’interno del proprio orecchio sotto forma di fischi o ronzii) o extrauditivi (aumento della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca, dell’ansia, dell’insonnia o dell’irritabilità, problemi all’apparato digerente, a quello endocrino e a quello neuropsichico). In alcuni casi, l’esposizione prolungata al rumore può contribuire a vere e proprie forme di depressione e può ostacolare i processi riproduttivi.
Il rumore negli ospedali e i suoi effetti sulla nostra salute
È di questi giorni, inoltre, la divulgazione di un nuovo sconcertante effetto collaterale dell’esposizione prolungata al rumore. Secondo uno studio effettuato dalla Società acustica americana che ha messo a confronto le misurazioni della rumorosità negli ospedali negli anni ’60 con quelle odierne, infatti, non solo i livelli medi rilevati sono notevolmente aumentati negli ultimi 40 anni (da 57 a 72 decibel durante la giornata, e da 42 a 60 durante la notte), rendendo più difficile la concentrazione del personale medico e peggiorando le condizioni di vita, già di per sé difficili, dei pazienti, ma è stato accertato che il rumore rallenta il processo di guarigione, ad esempio riducendo la velocità con la quale le ferite si rimarginano....
I risultati dell’esposizione al rumore sulla nostra qualità della vita sono quindi di varia natura e di notevole gravità. Nonostante questo, l’attenzione che mass media, personale medico, politici e individui hanno verso questo fenomeno è generalmente scarsa.
Ma non possiamo continuare a sottovalutare questo fenomeno. Secondo l’Eurispes, infatti, ben 7 milioni di italiani soffrono di disturbi auditivi, mentre 7 italiani su 10 sono esposti a livelli di rumore superiori alle norme vigenti e quindi dannosi.
Questo nonostante l’Apat abbia da tempo denunciato che il rumore è fra le principali cause del peggioramento della qualità della vita nelle città. Infatti, se da un lato, in Europa, negli ultimi 15 anni, sono diminuiti i livelli di rumore più alti nelle zone maggiormente a rischio, definite ”zone nere”, dall’altro si è verificato un aumento delle zone con livelli definiti di attenzione, le cosiddette “zone grigie”. È aumentata, di conseguenza, la popolazione esposta e i risultati positivi sono stati vanificati da quelli negativi.
Il rumore, “silenzioso” compagno delle nostre giornate...
Siamo talmente subissati dal rumore, nella nostra quotidianità, che non ce ne rendiamo più conto. Quando ci troviamo in cima a una montagna, restiamo quasi storditi da quello che non possiamo fare a meno di definire un’“assordante silenzio”. Anche ora, mentre sto scrivendo questo articolo e mentre voi lo state leggendo, siamo circondati da rumori sgradevoli. Se per un attimo poniamo l’attenzione alle nostre orecchie, scopriremo il ticchettare di un orologio, il rumore prodotto dal nostro computer, dal frigorifero, dal riscaldamento, dalle automobili che sfrecciano sotto le nostre finestre.
Questo continuo bombardamento ci rende difficile la concentrazione, stimola il nostro sistema nervoso causando irritazione, irrequietezza e in alcuni casi persino aggressività e violenza. A volte siamo con “i nervi a fior di pelle”, ma non sappiamo il perché. Probabilmente, il nostro vicino si starà esercitando in lezioni di piano, mentre l’inquilino che abita sopra di noi sposta i mobili e l’ennesimo aereo vola nei nostri cieli.
|
|