Eccolo finalmente, un festival interamente dedicato alla scienza; ad una concezione intelligente e non limitata di scienza, che vede protagonista la mente umana e i suoi sorprendenti e spaventosi misteri. Forse qualcuno lo stava aspettando.
L’inaugurazione è fissata per lunedì 16 gennaio, all’Auditorium di Roma, che ospiterà la rassegna e i suoi fermenti per una settimana. Alle 10, Rita Levi Montalcini e Walter Veltroni apriranno le danze di SconfinataMente, il primo festival delle Scienze passato per la capitale.
Fortemente voluta dal sindaco romano e promossa dal Comune di Roma, l’iniziativa è prodotta dalla Fondazione Musica per Roma in collaborazione con Codice.Idee per la cultura e vede tra i suoi sostenitori Radio3 Scienza ed ENEL.
Sette giorni di conferenze, dibattiti, tavole rotonde tra esperti, ricercatori e artisti italiani e stranieri. Ma non solo. Anche spettacolo, musica, danza, teatro e mostre interattive. Già, perché scienza non è solo starsene chiusi in un laboratorio a calcolare e prevedere dati. E in questo senso la scelta degli organizzatori di rendere la mente umana il centro di gravità dell’evento, non può essere che da apprezzare. Neuroscienze e nuove sfide tecnologiche, ma anche passioni, sentimento, linguaggio, logica e informatica, ma anche giochi, musica, colori, meditazione.
Specialità dell’occasione, le mostre interattive. Tutte da visitare e partecipare, come paesi ancora inesplorati. Le trame incantate del cervello, dove grandi e piccoli potranno avventurarsi tra illusioni ottiche e percezione sensoriale, e Gli universi sensibili, dove Antonio Catalano incontrerà i visitatori in accostamenti insoliti di materiali e oggetti fuori uso, sono solo due esempi.
E poi, mentre scienziati degni di essere chiamati tali (tra i presenti: Steven Parisi, grande neuroscienziato, il maestro Zen Richard Baker Roshi, lo psicologo cognitivo e linguista Tecumesh Fitch e Michael Gazzaniga, neurofisiologo di prestigio) apriranno nuovi orizzonti al pensare comune, meravigliosi artisti giocheranno con le sfumature e l’imprevedibilità delle nostre menti. Peut-être del portoghese Joao Pereira dos Santos, 9.81 di Eric Lecomte e Le Tube di Jörg Müller, gli spettacoli presentati come più affascinanti.
Insomma, un reticolo di possibilità infinite, più che il solito itinerario lineare. Dove arte e scienza sembrano finalmente riconoscersi sorelle all’interno dei meandri sconfinati della nostra mente.
Dove e quando:
Auditorium Parco della Musica – Roma
info@musicaperroma.it
Infoline: tel. 0680241281
Dal 16 gennaio al 22 gennaio 2006
Dall'unione dell'anima e del corpo nasce il benessere
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