Quando andiamo al cinema, entriamo in un mondo fantastico, dove ogni espressione, ogni parola, ci trasmette delle precise sensazioni. La bravura degli attori è fondamentale per la riuscita di un buon film, ma lo è altrettanto la colonna sonora. A tal punto che nel cosiddetto cinema muto, l’audio era interamente composto da “musiche” che trasmettevano e sottolineavano quanto richiesto dal regista.
Se cambiamo la colonna sonora di un film, cambierà completamente la nostra percezione dello stesso.
La nostra vita è come un lungo, imprevedibile film. E anche in questo caso, i momenti salienti sono spesso sottolineati da una particolare colonna sonora. Moltissime canzoni riportano le persone a momenti particolari della propria vita. Milioni di coppie si sono innamorate, sposate o lasciate con una certa canzone.
Addirittura, in molti casi, provando una certa emozione o sensazione ci si trova a canticchiare una melodia o a sentirla nella testa.
Ci sono giornate in cui una persona si sveglia con in mente una canzone e questa, volente o nolente, lo accompagnerà per tutta il tempo, affiorando nei momenti più imprevedibili.
Molti studi hanno dimostrato come i neonati amino la musica (ma basta avere avuto un bambino piccolo in casa per saperlo). Anche gli animali sembrano apprezzarla e alcuni dicono che persino le piante cantino (in questi casi si parla di musica delle piante, una serie di suoni non percepibili dall’orecchio umano che queste emetterebbero a seconda degli “stati d’animo”).
Si canta sotto la doccia. Si canta ad un concerto. Si comprano decine di cd e si scaricano centinaia di canzoni, da ascoltare con i lettori mp3 o con i più “antichi” sterei della macchina o di casa.
Tutti amano la musica, insomma. Ma in pochi si soffermano a pensare all’importanza che questa riveste nella vita di tutti i giorni.
La scarsa considerazione che questo fenomeno, tra le massime espressioni della creatura umana, riceve a livello cosciente e ufficiale, emerge (almeno in Italia) nel modo in cui la musica viene insegnata nelle scuole.
L’ora di musica, da insegnanti, alunni e genitori, è considerata come un’ora di svago, una materia secondaria. I più fortunati suoneranno con ben poca convinzione il loro flauto. La maggior parte dei ragazzi, invece, passerà un’ora a giocare a battaglia navale o copiare i compiti delle altre lezioni.
Non si è certo mai sentito di un ragazzo che va male a scuola perché non studia musica!!!
Eppure la musica ha molto, moltissimo in comune con la tanto vituperata matematica.
La musica è matematica, così come la matematica è musica.
Tutto è numero e tutto è vibrazione, suono. L’universo stesso emette un suono, in un certo senso canta.
Abbiamo quindi deciso di dedicare alla musica questo nuovo dossier di Terranauta. Come sempre, sarà una sfida affrontare un tema tanto arduo e vasto, attraverso l’uso delle parole. Ma il nostro intento non è quello di coprire in modo esaustivo l’argomento. La nostra è una visione coscientemente parziale di un fenomeno. Una visione che non intende spiegarlo nella sua totalità, bensì mostrarne degli aspetti, svelarne dei segreti, ma soprattutto portarlo all’attenzione di chi ci legge.
Il nostro scopo è solo questo: ricordaci e ricordarvi l’importanza della musica nella nostra vita. Per un viaggio la cui unica meta resta sempre la stessa: la coscienza.
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