Nonostante stia diventando, ormai, una moda, la pedana vibrante sembra essere uno dei “metodi” migliori per mantenere il proprio fisico in forma. Con forma fisica, però, non si intende la “forma esteriore”, ovvero il fatto di avere un corpo all’apparenza perfetto, ma rigido e contratto al suo interno, bensì si contemplano risultati che comprendano un "benessere psico - fisico" completo.
Ma cosa è questo strumento che, con un’applicazione di pochi minuti al giorno, può elevare la capacità performativa del nostro corpo?
Si tratta di un attrezzo nato dalle ricerche di Carmelo Bosco, noto docente di fisiologia e biomeccanica, il quale ha compreso l’importanza e i benefici effetti di alcuni tipi di vibrazione cui il nostro corpo viene esposto, in minima e insufficiente parte, quotidianamente, come, ad esempio, durante una camminata o una corsa. Nella pratica si tratta di una vera e propria pedana che vibra leggermente a frequenze predeterminate e personalizzabili, mentre sulla sua superficie si eseguono alcuni esercizi.
Secondo gli studi di Bosco, infatti, alcuni tipi di vibrazione stimolano strutture ancestrali del fisico umano, chiamate pressorecettori, eredità di una remota natura acquatica della nostra specie, le quali sono in grado di registrare variazioni di pressione ambientale e di produrre, di conseguenza, una reazione di adattamento a queste ultime.
Putroppo la vita sedentaria e lavorativa che ci siamo imposti di fare ci dà poche opportunità di fare il movimento necessario a mentenere il nostro fisico in forma, spesso questo a tal punto da limitarne addirittura le funzioni base. Di conseguenza il nostro sistema muscolo-scheletrico ne risente e si indebolisce.
Il movimento che facciamo ogni giorno per svolgere le normali funzioni, come fare la spesa, pulire casa, camminare fino al lavoro, salire e scendere dalla macchina ecc ecc, in realtà, rappresentano una minima parte dello stimolo meccanico di cui abbiamo bisogno, in pratica, semplicemente quello che ci assicura il mantenimento di un tono muscolare di base.
Bosco, quindi, afferma che esercizi di piccola duranta, ma di altissima intensità possono produrre effetti positivi sulle strutture ossee-muscolari e articolari. E risultati ottimali in questo senso, per l’appunto, sono stati ottenuti attraverso il trattamento con vibrazione meccanica.
Quindi, un buon uso della pedana meccanica dovrebbe indurre a ottenere effetti ottimali sui muscoli, che acquistano maggior tono ed elasticità, nelle ossa, meno soggette all’osteoporosi, inoltre, nei soggetti esposti a trattamenti vibratori è stata rilevata una buona sollecitazioni anche sulle funzioni biologiche. Buone vibrazioni attivano la secrezione di ormoni utili all’incremento della massa magra, quali il testosterone e l’ormone della crescita, apportando effetti benefici anche al sistema neurologico.
Le vibrazioni cui ci si sottopone sono simili a quelle che il nostro corpo abitualmente riceve mentre camminiamo e corriamo, ma amplificate all’ennesima potenza per un periodo di durata molto breve.
Gli esercizi sulla pedana vibrante (ne sono dotate solo alcune palestre) sono estremamente facili e poco faticosi, adatti anche a persone anziane o per la riabilitazione di articolazioni, tendini, legamenti, in quanto lo stress fisico cui ci si sottopone è minimo. Naturalmento per un allenamento ideale, la pedana vibrante non basta, essa ne amplifica e ottimizza solo gli effetti. Utilizzato, quindi, come unico strumento di fitness di effetti ne ha pochi, va accompagnata da una ginnastica tradizionale e “faticosa”, oltre che accompagnata da un’alimentazione sana, che vi faccia perdere anche i kili di troppo!
Prendersi cura del proprio corpo è benessere
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