I recenti casi di neonati ritrovati, nei cassonetti ma non solo (come testimonia la tragica notizia della ragazza bulgara a Biella, accusata di infanticidio), portano di nuovo alla ribalta il grave problema dell’abbandono dei bambini al momento della nascita. Ma quali sono le ragioni che spingono una madre a un gesto tanto estremo? Come aiutare le madri in difficoltà? Per le donne che non vogliono o non possono partorire in ospedale né riconoscere il proprio figlio (secondo il Ministero per le Pari Opportunità oltre 300 casi l’anno sul territorio nazionale) il Movimento per la Vita di Padova inaugurerà a giorni la “culla per la vita”, una struttura in cui le madri potranno lasciare il bimbo nel completo anonimato e in assoluta sicurezza per il piccolo.
L’attuale normativa tutela giuridicamente le donne in gravidanza che dichiarino l’impossibilità di tenere il bambino dopo il parto: il Dpr 396 del 2000 (regolamento per la revisione e semplificazione dello stato civile) consente di non menzionare il nome della madre nel certificato di nascita, garantendone il totale anonimato e permettendo un avvio più rapido delle pratiche per l’affidamento e l’adozione del neonato. Ma tutto questo non è sufficiente: purtroppo sono ancora tante le donne clandestine, povere, emarginate, escluse dai canali di comunicazione, a volte giovanissime, che si trovano sole di fronte a una circostanza tanto difficile come una gravidanza indesiderata. È qui che interviene il Movimento per la Vita che, attraverso le “culle per la vita”, accanto al suo quotidiano impegno, offre una concreta opportunità alle gestanti che si trovano in una situazione di disagio e ai loro figli.
La “culla” verrà collocata presso il SEEF (Servizi per l’età evolutiva e la famiglia) di Via Ognissanti, 70 (Padova). L’Ente, che ha come scopo primario la tutela dei minori, garantisce la presenza di operatori 24 ore al giorno per tutto l’anno, rendendolo così un luogo particolarmente adatto allo scopo. Per una coincidenza, la “culla” nascerà vicino al luogo in cui in passato sorgeva la “ruota dei trovatelli”.
Uno sportello esterno alla struttura permetterà di introdurre il bambino nella “culla”, uno spazio situato all’interno del SEEF e mantenuto a temperatura costante, garantendo il totale anonimato del “depositario” grazie all’assenza di rilevatori e telecamere. Tramite un impianto di segnalazione acustica e video che rileva la presenza del neonato, gli operatori potranno immediatamente attivarsi per il trasporto del piccolo in ospedale, seguito dall’affidamento alle autorità competenti.
Nel 25° anno dalla sua nascita, il Movimento per la Vita di Padova continua a proporsi di difendere il diritto alla vita e la dignità di ogni uomo, dal concepimento alla morte naturale, favorendo una cultura dell’accoglienza nei confronti dei più deboli ed indifesi.
Il Centro di Aiuto alla Vita offre un aiuto concreto alle donne in gravidanza che si trovano in difficoltà. Solo nello scorso anno, 350 donne (di cui l’87% non italiane) si sono rivolte al Centro di Aiuto alla Vita di Padova, per ottenere aiuto concreto in vestiti, pannolini, latte…, ma anche assistenza medica, sostegno psicologico, consulenze legali, grazie a dei professionisti volontari, e sostegno con servizi (case di accoglienza, baby sitting...). Sono oltre 1000 i bambini venuti al mondo grazie al sostegno dato dal Centro aiuto alla Vita alle loro madri.
Uno degli strumenti fondamentali di cui dispone l’associazione è il numero verde SOS Vita 8008-13000, gratuito da qualunque telefono e attivo 24 ore su 24, a cui rispondono operatori preparati e dotati di una consolidata esperienza. Un altro mezzo concreto di appoggio è “l’adozione” temporanea delle madri in difficoltà (progetto Gemma): con un contributo mensile di 160 euro per 18 mesi, singoli e gruppi possono aiutare una donna, tentata di rifiutare il proprio bambino. E per fornire informazioni a coloro che si impegnano nell’educazione alla vita, oltre al mensile “Sì alla vita” e il sito internet www.mpv.org, il Movimento ha istituito un centro di documentazione per approfondire sotto il profilo scientifico, con intenti divulgativi, tematiche legate alla vita nei suoi momenti più delicati e più minacciati, la nascita e la morte.
L’associazione opera attivamente anche in ambito internazionale con il progetto “Agata Smeralda” per l’adozione internazionale dei meniños de rua brasiliani, e altri importanti progetti in Albania e a Cuba.
Dall'unione dell'anima e del corpo nasce il benessere
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