Contrariamente a quanto si crede, per via di un immaginario collettivo poco basato su conoscenze reali, il Giappone è una terra in cui le donne si dedicano molto alla cura del corpo e pochissimo alla meditazione. In Giappone circola da secoli questo detto popolare: "E' più difficile trovare una donna senza trucco che un politico onesto". Il mondo femminile nipponico è concentrato in maniera quasi ossessiva sulla ricerca della bellezza e sulle tecniche per garantirne il mantenimento.
E' cosa abbastanza nota che le più prestigiose e sofisticate aziende cosmetiche si trovano in Giappone: li' si producono creme all'avanguardia, tra le più efficaci e costose al mondo, frutto di una audace e miracolosa ricerca.
La cura del proprio corpo arriva a contaminare il modo di parlare e quello di mangiare, fino al punto - chissà che non si tratti di leggenda metropolitana - che persino durante il sesso le donne giapponesi contengono le proprie emozioni facciali per non incorrere nel rischio delle rughe!
Una delle caratteristiche estetiche più importanti secondo il loro canone di bellezza è il chiarore della pelle, tanto che quando non riescono ad ottenerlo in modo naturale lo raggiungono con l'uso di ceroni e di ciprie (tutti ricordano i visi di porcellana delle geishe). Il bianco è considerato il colore per eccellenza, in grado di rendere la donna perfetta, eternamente giovane, irraggiungibile come una dea.
I prodotti cosmetici, quindi, si avvalgono soprattutto di sostanze schiarenti, in grado di cancellare macchie, segni del sole e dell'età. Questa è una delle tendenze che anche i produttori occidentali, francesi soprattutto, stanno acquisendo e importando in Europa: si aggiungono sbiancanti e sostanze ridensificanti che permettono di coprire gli effetti della couperose e di correggere lievi imperfezioni. Anche i colori dei fondotinta esasperano i toni chiari, l'avorio, il miele.
Le donne occidentali, di solito attratte dall'abbronzatura che sembra renderle più toniche e sportive, hanno deciso di cedere al fascino del mistero orientale. Quest'anno, quindi, si svolgerà all'insegna del rituale, proprio come accade nelle abitudini igieniche giapponesi: ci si laverà il viso più volte al giorno con saponi ricavati da oli essenziali, alghe e cereali. E', infatti, in crescita il fenomeno di una 'scaletta' della detersione: i due appuntamenti quotidiani del lavaggio -mattutino e serale- sono destinati a diventare più numerosi. La pelle ha bisogno di essere difesa dalle aggressioni dello smog, dallo stress, dalla lunghezza di una giornata che non consente pause di 'riflessione': il programma, scandito da creme contenute in scatole bianche e geometriche, prevede un momento levigante, uno neutralizzante e uno antirughe.
Moltissime le aziende, anche inglesi, che si rivolgono a tecnici giapponesi e artisti della confezione pubblicitaria per il lancio di nuovi prodotti sul mercato.
Il risultato sarà quello di una donna leggera, dalla pelle delicata, sottile, luminosa, trasparente: una vera controtendenza rispetto alla moda degli ultimi anni in cui la pelle ambrata di ispirazione mediterranea e sudamericana imponeva alle donne lunghe sedute in spiaggia o sul lettino del solarium.
Per fortuna, oltre al vantaggio estetico ci sarà per tutte anche un vantaggio della salute epidermica: la pelle si riposerà dallo stress dei raggi UVA, sarà meglio protetta e meno soggetta alle rughe. Chissà che il cambiamento esteriore non produca anche qualche effetto sulla personalità, e le occidentali diventino anche loro un po' meno aggressive, appena più aggraziate.
Amare è benessere
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