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L’ESTATE FA BENE AGLI ACCIACCHI?
Quando arriva la bella stagione, molti di noi rallentano i ritmi quotidiani e si rendono conto che alcuni acciacchi - sempre presenti durante il periodo lavorativo - svaniscono diventino improvvisamente meno fastidiosi.

Dott.ssa Maria Rosa Greco
Psicologo clinico e Psicoterapeuta della Gestalt


La maggior parte delle persone è convinta che la stagione estiva allontani i malanni che possono essere presenti solitamente nel resto dell’anno.

Ovviamente mi riferisco a quella fascia di persone che non soffrono di malattie croniche sia fisiche che psichiche, per le quali, anzi l’arrivo dell’estate può portare ad un peggioramento generale delle proprie condizioni di salute e dei propri equilibri.

Al di là delle varie implicazioni fisiologiche, si osserva a volte anche una sorta di amnesia verso quella parte di vita e di espressione di se stessi legata magari al lamentarsi, a porre attenzione su ogni minimo problema legato al corpo (es. il mal di testa o il raffreddore), o a disagi della vita quotidiana (lo stress del traffico cittadino, la rabbia perché non parte la macchina, ecc.).

A mio avviso, quello che sopraggiunge nel periodo estivo, insieme ad altri fattori, è una diversa attenzione verso se stessi, insieme ad una percezione più rallentata del proprio tempo interiore. Durante l’estate, comunemente associata agli svaghi, alle ferie, alle vacanze, anche tra le persone che non partono per le vacanze si osserva il considerare diversamente il proprio tempo libero. Questo sposta l’attenzione su altri interessi dentro e fuori di sé.

Così si diventa più disponibili a tollerare stress che negli altri periodi dell’anno, quando i ritmi di vita sono spesso forsennati, magari si vivrebbero come un grosso problema.
Osservare tutto questo è molto interessante perché conferma ancora una volta da una parte quanto possa essere duttile la capacità dell’individuo di mettere in atto dei cambiamenti, dall’altra che quando si parla dell’uomo in realtà nulla può essere considerato oggettivo, in termini di risposte a stimoli esterni.

Inoltre, dimostra ancora una volta anche quanto sia condizionante l’ambiente esterno, in senso spiacevole, e quanto lo sia anche in senso positivo perché ci può far rendere consapevoli del fatto che l’essere umano è totalmente immerso nella natura, tanto da cambiare con essa.

Se osserviamo gli animali, ad esempio, nel periodo estivo molti amano stare all’ombra di alberi frondosi per godersi il fresco, altri vanno in letargo, altri comunque riducono al minimo il dispendio di energie. Quindi anche la vita di molte specie animali si rallenta durante l’estate. Ed in loro non c’è certo l’obiettivo di attendere le ferie e poter andare così in vacanza!

Questa riflessione per invitare chi si sente solitamente pieno di piccoli acciacchi ad osservare anche piccoli cambiamenti che possono avvenire nelle proprie condizioni psico-fisiche con l’arrivo dell’estate e di conseguenza a non viverli come definitivi perché l’essere umano ha in sé tutte le capacità per autoadattarsi.


Dott.ssa Maria Rosa Greco
Psicologo clinico e psicoterapeuta della Gestalt
e-mail: greco.mariarosa@libero.it
tel. 338/7255800



(08/06/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Non aver paura di curare la propria anima è benessere

  
  
 
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