Si chiama Sudoku. Le regole sono poche e molto semplici. Si tratta di una griglia quadrata divisa in numerosi quadratini, solitamente 9x9 (ma esistono anche versioni 4x4 o 16x16), in cui compaiono alcuni numeri. Il gioco consiste nell’allineare i numeri da 1 a 9, a partire dalla griglia di partenza, nelle diverse caselle, per formare una sequenza numerica logica. Nessun numero deve, però, mai ripetersi nella stessa riga, nella stessa colonna, nello stesso sotto-riquadro di 3x3.
Sembra semplice, ma può essere anche molto complicato. Il grado di difficoltà dipende, più che dalla grandezza della griglia, dalla posizione dei numeri di partenza, dati dall’autore del gioco. I tempi di risoluzione possono variare molto: n media per risolvere una griglia ci vogliono dai dieci ai trenta minuti, ma per i Sudoku più complicati, ovviamente, i tempi possono aumentare anche notevolmente.
In poco tempo questo essenziale gioco di logica è diventato famosissimo, fino a dilagare in una vera e propria mania. Dagli Stati Uniti, dove pare sia nato a metà degli anni Settanta, al Giappone, dove nella metà degli anni Ottanta ha preso il nome di Sudoku e ha contagiato milioni di Giapponesi, tanto da vedere nascere cinque riviste interamente dedicate al Sudoku.
Oggi il sudoku è diventata una mania internazionale che coinvolge più di 20 paesi, Italia compresa. Tutti i maggiori quotidiani propongono i loro schemi di Sudoku giornalmente, numerose sono le riviste che stanno nascendo (in Italia è nata Logicart), diversi i libri che ne spiegano le regole e suggeriscono strategie. Per non parlare dei siti web, che proliferano giornalmente, completi di forum in cui gli appassionati si scambiano pareri e confrontano il loro approccio alle ormai famosissime griglie. In Gran Bretagna, addirittura, il Sudoku ha fatto la sua comparsa sui display dei cellulari, mentre la BBC gli ha dedicato una vera e propria trasmissione radiofonica e già è in preparazione un quiz televisivo.
Dopo il cubo di Rubrick, rompicapo esploso negli anni Ottanta, è arrivato il Sudoku a tenere allenate le nostre menti e i nostri cervelli per passare il tempo in modo divertente e intelligente. A differenza del cubo, però, per il Sudoku si usa carta, matita e gomma (assolutamente sconsigliata la penna), ma come per il cubo di Rubrick, meglio trovare una strategia di gioco: andare a caso, per tentativi, infatti, non è ammesso. A meno che non si voglia fare un gran pasticcio!
Le origini del Sudoku non sono semplici da rinvenire. La versione moderna che stiamo cominciando proviene, com’è detto, dal Giappone. Ma le vere radici sembrano proprio trovarsi in Europa. Gli esperti, infatti, giurano che la griglia quadrata del Sudoku deriva meno direttamente dal Carré Latin (quadrato latino), il famoso gioco di logica inventato da Eulero nel diciottesimo secolo in Svizzera.
Quale che sia la sua origine, oggi chi sperimenta il Sudoku ne rimane intrappolato. Impossibile, poi rinunciarci. A patto di non barare: il Sudoku deve essere risolto con un procedimento logico e uno soltanto. Ogni griglia ha la sua soluzione che è unica. Se poi volete una mano, potete chiedere aiuto ad altri Sudoku addicted su qualcuno degli innumerevoli forum o scaricare alcuni dei software gratuiti per risolvere (o addirittura creare) Sudoku disponibili nella rete, come per esempio il programma gratuito in lingua inglese scaricabile dal sito Madoverlord, in grado di risolvere qualsiasi griglia.
Dall'unione dell'anima e del corpo nasce il benessere
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