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OCCHIO ALL'INSETTO!. BREVE VIAGGIO NEL MONDO DEGLI INSETTICIDI ESTIVI
Tutti sanno che gli insetticidi e i repellenti per insetti, se usati impropriamente, possono causare seri problemi. Quando, perché e come usarli.

David Pizzonia

Spesso la scienza e l’ etica non vanno d’ accordo e spesso in nome del progresso e del benessere si sacrificano altri principi.
Per quanto riguarda l’ evoluzione del settore degli insetticidi e dei repellenti per insetti, che non sono altro che “ pesticidi “ in concentrazioni più o meno innocue per l’ uomo, gli studi di laboratorio vengono effettuati quasi sempre sugli animali (topi, criceti, conigli ecc…).

Su di essi si verificano possibili effetti collaterali ed eventuali danni causati agli organismi.
Bisogna però sottolineare che probabilmente, senza tali esperimenti, non si sarebbero potuti creare prodotti nello stesso tempo efficaci sugli insetti (o sugli animali) e non nocivi per noi.
Il primo motivo, quindi, per non esagerare nell’ uso degli insetticidi (e dei repellenti) ci è fornito proprio da questo ragionamento: meno se ne usa, meno se ne vende, meno se ne produce, meno animali vengono maltrattati o uccisi.

Premesso questo, dato che ci avviciniamo al periodo dell’anno in cui l’ utilizzo di questi prodotti raggiunge i picchi più alti, cerchiamo di analizzare cosa ci offre il mercato.

Per tenere gli insetti più fastidiosi, come le mosche e le zanzare, lontani da noi e dalle nostre case, in genere, le nostre scelte di acquisto ricadono su tre categorie di prodotti:

1) Gli insetticidi “ classici “ (spray, polveri, ecc…).
2) I repellenti “ da ambiente “ (citronelle, elettroemanatori, ecc…).
3) I repellenti “ per la persona “ (creme, lozioni, ecc…).

Il primo elemento che salta agli occhi è che, nella maggior parte dei casi, le tre categorie hanno una cosa in comune: hanno una data di scadenza!
Anche se la data più breve prevista dovrebbe essere di due anni, bisogna fare comunque attenzione a non acquistare prodotti con date troppo vicine.

Il secondo punto da tenere in considerazione è il fatto che quasi tutti sono nocivi per gli organismi acquatici.

Su alcune etichette è riportata addirittura un’ avvertenza che dice di coprire prima dell’ uso ( di questi prodotti ) gli acquari, le gabbie e i terrari presenti nell’ ambiente
Naturalmente le etichette riportano questo tipo di indicazioni ed è nostro dovere leggerle con attenzione.

Mentre negli insetti l’ effetto di tali prodotti è più o meno immediato, esistono delle sostanze che si accumulano giorno dopo giorno negli organismi di alcuni animali fino a causare gravi problemi.
Queste sostanze, contenute per circa l’ 80-90% nei prodotti, sono “invisibili“ in etichetta perché la legge permette di ometterne i nomi indicandoli in maniera generica con la parola solventi.


Bisogna inoltre considerare che possiamo trovare in commercio repellenti di una stessa marca, ma con periodo di efficacia diverso, ad esempio uno può avere un’ azione della durata di 4 ore (tipo “ classico “) e l’ altro di 8 ore (tipo “ forte “), ma spesso un prodotto ha un’ azione più efficace quando le concentrazioni di principio attivo sono maggiori.

Questo significa che l’ unica differenza fra i due consiste nella percentuale contenuta di principio attivo che è doppia in quello forte rispetto al classico.

Per tali motivi, si dovrebbe cercare di non utilizzare prodotti così concentrati nei bambini.

Le etichette dei repellenti per la pelle ci forniscono altre curiosità, come quelle dei prodotti indicati anche per i bambini.
Su di esse infatti potremmo trovare diciture simili : ”usare con cautela sulle pelli delicate” oppure ”usare ad intervalli distanziati nei bambini” perché potrebbero creare irritazioni o altre reazioni secondarie.


  
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