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Nel momento in cui la donna intercetta uno sguardo altrettanto interessato ed “interessante", ci sarà dapprima un attimo di esitazione per poi iniziare una manovra di avvicinamento approfittando, magari, della presenza di un conoscente comune; il corpo, tuttavia, tradirà la pretestuosità dell’avvicinamento: il busto sarà orientato verso il “terzo incomodo”, ma le gambe, o anche solo un piede, in direzione di “lui”.

Le osservazioni hanno messo in evidenza che questo tipo di approccio ha successo nel maggior numero dei casi provocando una battuta non appena gli sguardi si incrociano.

L’uomo, per attrarre, adotta più o meno stratagemmi simili, ma con risultati il più delle volte deludenti. Se la donna segnala la sua disponibilità a flirtare attira quasi sempre l’attenzione e provoca interesse nell’uomo; al contrario, se le stesse cose le fa il maschio in genere non suscita facili entusiasmi.

A lui, quindi, non rimane che attendere di essere scelto e solo a quel punto può cominciare le manovre di avvicinamento e attendere che giunga un via libera dalla donna, frequentemente segnalato da un secondo sguardo o da altri gesti quali il lisciarsi i capelli con una mano oppure accarezzarsi la parte anteriore del collo o la spalla.

Da questo momento prende il via un fitto scambio di messaggi non verbali intesi a fare colpo, a sedurre e ad indurre l’altro a svelarsi ed a manifestare sempre più palesemente le sue intenzioni.

Se in materia di linguaggio del corpo i gesti, i movimenti e le posizioni assunte sono ormai campo di dissertazioni più o meno complesse, meno attenzione è dedicata all’utilizzo di uno dei sensi più importanti nel campo delle relazioni sociali: l’olfatto.

Il più delle volte, infatti, dimentichiamo quanta influenza abbia l’odore nei rapporti interpersonali e che, consciamente o inconsciamente, quanto più ci piace il profumo della pelle di qualcuno, tanto più lo troviamo interessante: un profumo talmente influente da divenire afrodisiaco. Questo potere di seduzione ci viene conferito soprattutto dalle molecole volatili dette ferormoni, ovvero delle sostanze legate agli ormoni sessuali.

Questi ultimi, nell’uomo, sono pressoché costanti nel tempo, mentre nella donna variano a seconda della fase del ciclo mestruale; così, di pari passo, cambia la profumazione dei ferormoni la cui emissione è dovuta alle ghiandole apocrine – localizzate in determinate zone dell’epidermide – che possiedono la particolare proprietà di provocare un’eccitazione sessuale anche in assenza di consapevolezza.

Pare infatti che, oltre a seguire il percorso nervoso delle altre molecole odorose, i ferormoni vengano anche captati da una struttura che si trova alla base del setto nasale chiamata “organo vomero-nasale”; da qui percorrerebbero un circuito nevoso, parallelo a quello olfattivo, che porterebbe il “messaggio” direttamente all’ipotalamo.

Come abbiamo dunque accennato all’inizio, anche in materia di comunicazione non verbale sarebbe opportuno osservare il mondo animale per comprendere appieno il senso di tanti nostri gesti e modi di fare solo apparentemente senza un significato preciso.

La psicologia, infatti, ci insegna che è possibile “leggere” ed “ascoltare” un linguaggio del corpo tutt’altro che muto o silenzioso mentre la medicina ci mostra che l’attrazione fisica, il più delle volte, è proprio “una questione di pelle"…


(27/03/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


Prendersi cura del proprio corpo è benessere

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