Chi l’ha inventata
A inventare Clocky non è stata qualche casa giapponese esperta in materia, ma una studentessa di 25 anni, di origine indiana, che si chiama Gauri Nanda. Gauri è una brillante studentessa del prestigioso MIT di Boston, una di quelle scuole che sforna piccoli geni della tecnologia. Quando il professore del corso di design industriale ha dato ai suoi studenti il compito di pensare a un prodotto di uso comune, Gauri ha inventato Clocky, ispirandosi a se stessa e alle lunghe lotte con la sveglia (pare che una mattina sia riuscita a premere il malefico tasto snooze per ben due ore…). Clocky è nata quindi da un giusto mix di creatività e di esigenze quotidiane.
Certo, a ben vedere l’aspetto non è dei più belli e la sadica sveglietta può essere ancora perfezionata parecchio al punto di vista estetico. Ma la sua funzionalità è garantita.
(Per saperne di più, basta ciccare sul sito ufficiale: http://web.media.mit.edu/%7enanda/projects/clocky.html.)
E il mercato attende
Per il momento l’invenzione di Gauri Nanda non è in vendita. Clocky è infatti solo un prototipo nato per un compito universitario. La sua fama ha però ormai fatto il giro del mondo.
Diciamo pure la verità: Clocky è insopportabile. Nemica giurata di chi fa degli ultimi cinque minuti un’arte, avversaria prediletta di tutti coloro che al mattino ci mettono più di qualche secondo a carburare, acerrima antagonista di quelli non si alzerebbero mai dal letto. Quell’aria tenera da cucciolo di casa, nasconde diabolici ingranaggi pensati per disturbare il sonno (e il risveglio) dei più accaniti pigri. Eppure l’aspetto spartano, ma simpatico e una funzionalità indubbiamente geniale ne fa davvero un accessorio appetibile. Con un po’ di aggiustamenti e qualche miglioria, Clocky farà tanta strada. C’è da giurarci.
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