A partire dalla musica, con sonorità contemporanee di grande effetto, divertente ma non invasiva nel lavoro dei tatuatori, e ad eventi culturali paralleli di grande portata, in grado di dare un reale valore aggiunto alla manifestazione:
- The Wooden Folder - Traditional"
Una mostra in cui, attraverso 60 tavole originali realizzate da tatuatori di fama mondiale, sono stati evidenziati i caratteri dominanti del tatuaggio tradizionale americano, quello nato negli anni ’20 che ha portato sulla pelle le pin up, la simbologia legata al mondo della marina, cuori sacri, fiamme e pugnali.
- Art Fusion
È l’espressione artistica più legata al tatuaggio. Creata da Paul Booth e Filip Leu come esperimento divertente per intrattenere il pubblico facendo arte, l’Art Fusion dopo solo tre anni è diventato un momento attesissimo nelle tattoo convention. Lo scopo è da una parte di muovere idee e di unire ancora di più i tatutori sotto la spinta dell’arte; dall’altra il pubblico ha seguito “in diretta” la realizzazione di un’unica opera frutto della collaborazione e dell’intuizione artistica di più tatuatori, in un coro che raccoglie e cancella le singole voci.
- I Dipinti di Jeroen Franken
Una mostra di dipinti improntati sul linguaggio e le tematiche del tatuaggio. La simbologia tribale e traditional passa dalla pelle alla tela per mostrarsi nella sua bellezza grafica legata all’immagine e al disegno. I lavori di Jeroen Franken, il famoso tatuatore olandese, sono stati esposti all’interno della tattoo convention per fare ancora una volta cultura nel mondo del tatuaggio e mostrare la bellezza della sua tradizione in contaminazioni artistiche di grande impatto visivo.
Insomma, è stata una kermesse che ha lasciato il segno nella memoria e sulla pelle dei moltissimi appassionati di tatuaggi milanesi e non solo.
E voi dov'eravate?
Amare l'arte è benessere
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