REIKI E STRESS
Lo stress è la malattia della nostra epoca. La nostra società, le nostre scelte, il nostro lavoro, sembrano portarci in una strada senza uscita. Ma forse non è così...
di Giancarlo Tarozzi
Una premessa fondamentale quando si parla di Reiki è il fatto che questa tecnica guarisce l’individuo, non combatte la malattia; potremmo dire, semmai, che aiuta a rimuovere le cause che ne hanno consentito l’insorgere.

Da questo punto di vista, agisce in maniera del tutto analoga agli altri metodi di guarigione globali, olistici, per i quali la malattia non è che un messaggio, una richiesta di aiuto che ci giunge da una parte molto profonda di noi..

Il Reiki si propone quindi come uno strumento estremamente prezioso per affrontare tra le altre cose tutti i cosiddetti problemi psicosomatici.

Stress, esperienze traumatiche, un’infanzia difficile... sono solo alcune tra le cause che possono provocare depressione, scoraggiamento, ma anche esaurimento nervoso, insonnia e così via, fino ad innescare vere e proprie malattie.

Analogamente ai problemi fisici, anche questi disturbi vengono molto spesso ‘’curati’’ con calmanti o psicofarmaci, per cui rimangono sepolti dentro di noi, pronti a riaffiorare nel momento meno opportuno. Non solo, ma ingenerano una stanchezza che cresce con il passar degli anni e che favorisce come reazione di difesa l’erezione di barriere sempre più solide tra noi stessi e la Realtà, per cui ci ritroviamo a vivere in un mondo illusorio fatto delle nostre fittizie proiezioni mentali: la sicurezza di un posto fisso, di un conto in banca diventano un ben misero surrogato di una vita piena e degna di essere vissuta.

Come conseguenza, molti cominciano a ‘’pensare negativo’’, ad essere sfiduciati, scoraggiati, ad abbandonare qualsiasi velleità di autorealizzazione... con il risultato di innescare il processo dell’invecchiamento. Molti ricercatori concordano, infatti, sul fatto che la vecchiaia sia un fattore soprattutto interiore, che l’uomo invecchia quando abbandona i sogni, si rinchiude nella routine, in poche parole quando si accontenta di cercare di trascorrere il tempo nel modo più piacevole in attesa di morire.

Dopo tre anni di sperimentazioni, l’équipe britannica del Centro di ricerche mediche di Dundee, guidata da Philip Cohen, è riuscita a dimostrare che lo stress aumenta nell’organismo la secrezione di adrenalina da parte delle ghiandole surrenali; quando l’ormone entra in contatto con le cellule dell’organismo, provoca una serie di reazioni a livello di enzimi, che stimolano un’attività frenetica a livello energetico delle cellule stesse.

Secondo l’équipe britannica, è come se alcune proteine tenessero perennemente la cellula sotto pressione, come un’auto guidata con l’acceleratore sempre premuto a tavoletta. Dopo un po’, ha scoperto il professor Cohen, la cellula inizia a riprodursi in maniera incontrollata ed impazzisce, provocando il cancro. Sempre secondo i ricercatori di Dundee, anche il diabete deriva da scompensi nel meccanismo di conversione degli zuccheri, provocati dall’eccesso di adrenalina.

In parallelo alle ricerche britanniche, un gruppo di studio del Kentucky ha recentemente attribuito ad un eccesso di adrenalina l’invecchiamento precoce delle cellule cerebrali, il ché comporta una diminuzione della memoria e della lucidità intellettuale; secondo i risultati delle loro ricerche, lo stesso sistema immunitario rimane indebolito dallo stress, cosa che permette la diffusione di malattie di origine virale.

Ma che cos’è esattamente lo stress?. Prendendo in prestito i termini della fisiologia, potremmo dire che si tratta di una reazione di adattamento nella quale il corpo si prepara, o si adatta, ad una situazione di minaccia. Stress, secondo questa definizione, é ciò che fa battere furiosamente il cuore per ossigenare il sangue in momenti di particolare affaticamento (es. dopo uno sforzo fisico abbastanza intenso e prolungato).


Si tratta quindi di reazioni di difesa dell’organismo a situazioni eccezionali; di per sé, niente di positivo o di negativo. Lo stress diventa nocivo e pericoloso quando é l’espressione di una reazione dell’organismo di fronte ad una situazione nella quale sembrano non esistere vie di uscita: una lunga coda nel traffico cittadino, una situazione di tensione nell’ambiente di lavoro, possono provocare reazioni fisiche così lievi da passare del tutto inosservate: sudore alle mani, tic nervosi, il cuore che si mette a battere furiosamente in momenti critici sono senz’altro indizi del fatto che il corpo sta cercando di reagire, o di fuggire, e non potendo farlo l’energia che é stata messa in gioco é destinata a ritorcersi contro di noi.

Una delle cause maggiori di stress é un mutamento brusco e forzato delle condizioni di vita: la perdita di una persona cara, del lavoro, il cambiamento della città in cui si vive, possono innescare gravi patologie in chi subisce queste situazioni come forme di violenza.

Esistono comunque alcuni elementi, tratti dalle rilevazioni statistiche, che suffragano il nostro discorso.
a) E’ statisticamente dimostrato che il 70% dei trattamenti medici e chirurgici vengono somministrati al 30% della popolazione. Salta subito agli occhi come ci sia chi si ammala di più, od ha più incidenti, senza alcuna ragione apparente.
b) Tra coloro che soffrono di una malattia cronica (es. malati di cuore), e’ possibile prevedere statisticamente quanti pazienti moriranno, quanti miglioreranno e quanti guariranno perfettamente, e ciò indipendentemente dal tipo di cure somministrate.
c) E’ risaputo che ci sono persone che ogni anno, regolarmente, si ammalano di raffreddore od influenza, ed altre che non si ammalano mai; se fosse solo un problema di contagio virale, praticamente tutta la popolazione dovrebbe ammalarsi in occasione di epidemie di vario tipo.

A ulteriore conferma di quanto detto possiamo citare il lavoro di due psichiatri statunitensi, il Dr. Holmes ed il Dr. Rahe, che hanno formulato una ventina di anni fa quella che hanno definito ‘’Tabella Proporzionale di Riadattamento Sociale’’, che é diventata una base di lavoro per molti studiosi nel settore. Tale tabella é costituita da quarantatré situazioni di ‘’cambiamento di vita’’, ad ognuna delle quali corrisponde un punteggio ben preciso.

Per fare qualche esempio, la morte del coniuge ‘’vale’’ 100 punti, quella di un amico intimo 37, la gravidanza costa 40 punti, il cambiamento di residenza 32 punti, le vacanze 13 e così via. Nella tabella sono elencate tutte situazioni di cambiamento traumatico, positive o negative. Secondo i dati raccolti dai ricercatori, chi ‘’accumula’’ 150 punti ha una probabilità del 33 per cento di ammalarsi o di avere un incidente. Per chi totalizza 300 punti, tale rischio raggiunge il 66 per cento mentre per chi supera i 450 punti tale probabilità arriva a superare il 90 per cento.

Il simbolo dell’età avanzata è la rigidità: rigidità fisica (artriti, sclerosi, etc.) e psichica (incapacità di accettare le idee nuove, idealizzazione della propria ‘’esperienza’’...). Dal lato opposto, il simbolo della gioventù è la flessibilità del giunco: la capacità di adattarsi alle nuove situazioni, una certa dose di anticonformismo, un corpo agile e scattante, il che consente indubbiamente di reagire in maniera diversa alle situazioni di stress..

Il recupero di questa condizione di elasticità interiore è uno degli obiettivi delle tecniche insegnate nel Secondo Livello del Reiki, in particolare il trattamento mentale. Nel corso del seminario di Secondo Livello vengono infatti insegnati alcuni tra i simboli riscoperti da Mikao Usui, simboli che divengono l’asse portante delle terapie, consentendo di trattare il piano mentale oltre a quello fisico del soggetto, innescando quindi processi di guarigione più profondi, che tra le altre cose aiutano a combattere gli effetti perniciosi dello stress.

Non é quindi esatto affermare che il trattamento fisico del Reiki curi il corpo e quello mentale la psiche: bisognerà far ricorso all’uno oppure all’altro a seconda della situazione, cercando di intuire la causa più profonda dei sintomi manifestati dal soggetto.

In tutte le problematiche citate, per esempio, che una serie di trattamenti (o autotrattamenti) mentali può dare ottimi risultati eliminando alla radice le cause che determinano l’insorgere dello stress, e modificando al tempo stesso la nostra risposta agli stimoli esterni.

Non è che un esempio di come un approccio olistico, globale alla persona qual è quello proposto dal Reiki possa consentire la soluzione di problemi altrimenti estremamente complessi.


Per informazioni sui semninari di Reiki e sulle altre attività dell'Associazione Pachamama, consultare il sito web.tiscali.it/pachamama, scrivere a pachamama@inwind.it o telefonare al 069032785 o al 3387255800.


(02/04/2005)