LA BUSSOLA DELLA PRIMAVERA
CAMBIAMENTI CLIMATICI, STAGIONI E BIODIVERSITA'

Entro quali limiti i cambiamenti climatici possono influenzare le stagioni e la biodiversità? E' in atto un progetto che potrebbe rispondere alla domanda...
di Comunicato stampa
Il “non esistono più le mezze stagioni” da vecchio adagio si trasforma in oggetto di studio. Con la “mappa della primavera” infatti parte un progetto per capire quanto i cambiamenti climatici incidano sul normale andamento delle stagioni e sulla biodiversità. Il progetto - promosso con il contributo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio - è realizzato da Federparchi, Legambiente e Coldiretti. Verrà registrata la data di fioritura di alcune specie vegetali caratteristiche del nostro paesaggio e si sintetizzeranno i risultati in vere e proprie mappe della primavera, cartine che segnalano il dove e il quando della fioritura delle diverse specie. Si potrà così capire meglio come cambia il tempo, visto che l’arrivo della primavera è anche un’importantissima “prova biologica” del clima e dei suoi effetti sulle piante. Insomma la mappa della primavera sarà un po’ una bussola per capire i cambiamenti climatici e misurarne gli effetti su uno dei fenomeni biologici più importanti e suggestivi: la fioritura. L’iniziativa si colloca all’interno di “Countdown 2010”, la campagna della IUCN che raccoglie e promuove le attività che hanno l’obiettivo di arrestare il declino di biodiversità entro il 2010.


L’Italia, con la presenza di oltre un terzo della fauna e circa la metà della flora europea, possiede un patrimonio di biodiversità tra i più significativi del nostro Continente, in gran parte racchiuso all’interno delle aree protette. Questo tesoro è però esposto agli effetti dannosi dei cambiamenti climatici che rendono urgente l’adozione di iniziative che aiutino a capire meglio il fenomeno e i rischi in campo. Come detto in premessa la stretta relazione esistente tra il clima e la fioritura rende in questo senso la mappatura della primavera uno strumento di conoscenza importante. In base alla fioritura di alcune specie rappresenta un “test” interessante per comprendere meglio le evidenti anomalie climatiche registrate negli ultimi anni ed i loro effetti sulle piante.

Come? Verranno registrate date e località delle varie fasi della fioritura. Ad ogni rilevatore saranno fornite le schede per il riconoscimento delle specie e le schede per il rilevamento dei dati.

Quando? I rilevamenti stanno partendo in tutt’Italia e proseguiranno a cadenze di una ogni 5 giorni per tutto il periodo di fioritura.

Dove? Come stazioni di rilevamento sono state scelte aree all’interno di parchi nazionali, parchi regionali e riserve naturali. Ecco l’elenco: parco nazionale dello Stelvio, parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, parco naturale Adamello Brenta, parco regionale Orsiera Rocciavrè, parco regionale delle Dolomiti Friulane, riserva naturale Monte Genzana Alto Gizio, parco nazionale Foreste Casentinesi, parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, parco regionale Valle del Ticino, parco regionale Delta Po, parco naturale del Conero, parco nazionale Cilento e Vallo di Diano, parco nazionale del Vesuvio, parco nazionale delle Cinque Terre, parco nazionale della Sila, parco regionale dei Nebrodi, parco regionale Chiese rupestri del Materano, parco regionale Gallipoli-Cognato, parco regionale della Maremma, parco regionale Migliarino–San Rossore, riserve RomaNatura–Monte Mario. Inoltre le stazioni sono scelte all’interno dei siti della Rete Natura 2000, la più grande strategia europea di conservazione della natura.

Quali specie? Saranno elaborate mappe della primavera sulla base della fioritura di specie spontanee legnose e con fioriture vistose, di facile riconoscimento anche per rilevatori non del settore: leccio, pino domestico, mirto, erica, ginestra, alloro, albero di giuda, maggiociondolo, pruno selvatico, faggio, abete rosso, sambuco. Verranno osservate poi anche specie di interesse agronomico: olivo, castagno, melo, ciliegio, pruno, pesco.


(22/03/2005)