L’UOMO CHE SCAMBIO' SUA MOGLIE PER UN CAPPELLO : LA NEUROLOGIA DAL VOLTO UMANO
OLIVER SACKS
Nel libro “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” il neurologo Oliver Sacks ci guida attraverso il lato intimo delle patologie mentali.

di Silvia Malavasi
Siamo abituati a considerare le scienze umane e quelle esatte come due ambiti nettamente distinti, senza possibilità di sintesi, ma quando ci troviamo a dover giudicare la medicina non possiamo non considerarne sia l’aspetto puramente scientifico che quello prettamente umanistico. Allo stesso modo non siamo abituati a pensare ad un neurologo come ad una persona attenta in eguale maniera sia all’aspetto puramente clinico che a quello umano di relazione col paziente. Oliver Sacks è questo tipo di medico. Autore del celeberrimo “Risvegli”, da cui è stato tratto l’omonimo film, Sacks insegna neurologia all’Albert Einstein College of Medicine di New York.

Il suo approccio personale, intimo nell’esercizio della professione ha fatto nascere in lui la voglia di comunicare quanto di più profondo, toccante e profondamente umano ci sia nel contatto con i suoi pazienti, il più delle volte casi neurologici gravi, che appaiono a noi talmente alieni da farci riflettere non solo sulla natura biologica dei nostri comportamenti, ma anche sullo stesso concetto di normalità. In “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” vengono descritti in tutto 24 casi, ciascuno per ogni capitolo, divisi per “perdite”, “eccessi” e “il mondo dei semplici”, ed ognuno lascia il lettore sorpreso, sbigottito e insieme partecipe, grazie alla capacità che l’autore ha di entrare nel mondo emotivo dei suoi pazienti.

Attraverso le pagine ci si addentra sempre di più in un mondo fatto di stranezze e contraddizioni, di alienazioni, ma allo stesso tempo ci si rende conto che non tutte le deviazioni da quello che noi riteniamo “la normalità” si risolvono in una disgregazione del mondo interiore del malato. Oliver Scaks, più che descrivere patologie mentali, ci insegna a sbirciare attraverso mondi diversi, attraverso realtà costruite secondo criteri e contenuti differenti da quelli a cui siamo abituati, ma in cui si può leggere sempre quella particolare caratteristica che è possibile descrivere solo con la parola “umanità”.


(01/03/2007)