LA PROFUMERIA E' UN’ARTE... NON UNA SCIENZA
Si impigliano nei nostri ricordi e, insopportabili o irresistibili che siano, tornano, inconfutabilmente, alla mente per connotare persone o momenti che hanno segnato la nostra vita… Andiamo, dunque, alla scoperta dell’importante senso dell’olfatto e dell’arte di chi sa deliziarlo con preziose essenze…
di Sabina Galandrini
Si memorizzano nel nostro cervello in base alle nostre scoperte ed esperienze. Ci ricordano un istante preciso, un’emozione, una persona, un’epoca, un’atmosfera particolare. Possono essere gradevoli o terribilmente insopportabili in base al gusto personale di ognuno di noi.
Il nostro olfatto, il senso del ricordo è un senso più ricco e profondo di quanto non si immagini. Un profumo è basato sull’emozione, sulla sensibilità e sull’immaginazione, indipendentemente dal paese e dall’epoca.

Ma scientificamente come percepiamo i profumi?
Le molecole odorose, disperse allo stato di vapore, vengono captate dalle cellule olfattive; l’insieme delle cellule costituisce la mucosa olfattiva che ricopre le pareti della cavità nasale; la mucosa è ricoperta da ciglia olfattive che intrappolano le molecole odoranti assorbendole; il percorso prosegue via via fino al cervello.

E’ per questo che il profumiere, così come il pittore, utilizza i colori della sua tavolozza, selezionando le sostanze odorose che meglio si prestano alla sua creazione e tenendo sempre in considerazione la composizione e la stabilità di un profumo.
Tuttavia, solamente attraverso un delicato equilibrio possono nascere essenze indimenticabili. Passionalità, metodica, tenacia si fondono indissolubilmente con creatività, modestia e indipendenza. L’apprendimento degli odori, in questo mestiere, non è certo opera facile e di breve durata; «più si sente, meglio si sente», è quindi necessario «sentire» incessantemente, odorare quotidianamente le stesse materie prime fino a possederne completamente l’odore.

Ogni odore deve essere descritto, poi, con un vocabolario particolare per evocare ricordi che appartengono a ciascuno di noi, perché nel linguaggio degli odori «nessuno ha torto, nessuno ha ragione». E’ ciò che viene chiamato solfège, ossia il riconoscimento olfattivo delle materie prime classificate per famiglie, sfaccettature, evocazioni, tenacia e intensità, che permetterà al profumiere di percepire il suo profumo anche solo scrivendone la formula sulla carta.

Le note di fondo corrispondenti a prodotti molto forti/robusti daranno vita al carattere principale della composizione, le note di cuore, di media tenacia, ne metteranno il sigillo ed, infine, le note di testa, più morbide/deboli, conferiranno una piacevole nota di partenza all’apertura della bottiglia/flacone.

Nella ricerca dell’accordo perfetto, l’intensità olfattiva aiuterà il profumiere nel dosaggio delle materie prime, per evitare che una domini sulle altre, ma che il risultato dell’associazione sia un nuovo profumo.
Questo lavoro porterà ad accordi diversi fino al raggiungimento della formula completa comprendente le note di testa, cuore e fondo.


Grazie agli strumenti a sua disposizione, alle conoscenze tecniche ed al senso artistico, il creatore di profumi realizza una composizione, ossia una successione di materie prime complementari le une alle altre.
Ogni accordo delle materie prime della stessa famiglia crea una sfaccettatura olfattiva rappresentata sulla piramide da un nome associato ad un codice colore.
Questa composizione si sviluppa nel tempo su tre piani olfattivi « teorici » rappresentati nel taglio del profumo.

TESTA
Il piano olfattivo n. 1 è formulato con materie prime di debole tenacia/forza, ad esempio gli agrumi, gli aromi, ecc. Le note di testa sono fresche. E’ lo slancio del profumo che scatena l’atto di acquisto.

CUORE
Il piano olfattivo n. 2 è formulato con delle materie prime di tenacia media, ad esempio i fiori, i frutti ecc. Le note di cuore sono piuttosto forti, più consistenti delle note di testa. E’ lo sviluppo del profumo che è, allo stesso tempo, il suo sigillo.

FONDO
Il piano olfattivo n. 3 è formulato con delle materie prime di notevole tenacia, ad esempio i legni, i muschi, ecc. Le note di fondo sono pesanti, calde, sorde, ecc. E’ la personalità del profumo che genera la fedeltà.


Sono questi i canoni secondo i quali l’ Accademia del Profumo assegna da 15 anni un Premio Internazionale ai migliori profumi del mercato italiano per la fragranza, il packaging e la comunicazione pubblicitaria.
La consegna dei premi avviene durante il Cosmoprof di Bologna, alla presenza dei più importanti “attori” del mondo profumato. Fra tutti i profumi candidati, i soci di Accademia scelgono – in base a un giudizio di validità del prodotto nel suo insieme - le nomination (8 profumi femminili e 8 maschili) da sottoporre, in seguito, alle votazioni della Giuria Tecnica (i soci Accademia), della Giuria dei Profumieri (tutti i profumieri d’Italia) e della Giuria dei Consumatori.


Niente sa emozionare più del profumo. E niente, ancora, sa essere più duttile del profumo, per le infinite variazioni sul tema cui si sa prestare.


(02/07/2007)